Sebbene l’esposizione al benzene degli impiegati alle pompe di servizio sia al di sotto dei limiti massimo consentiti, l'American Conference of Governmental Industrial Hygienists ha dimostrato che l'inalazione continuativa di benzene è genotossica, ossia induce danni al DNA ed alle proteine cellulari. L’azione della sostanza classificata come ‘carcinogeno di tipo 1’ dall'International Agency for Research on Cancer, è stata oggetto di un’indagine condotta su 91 addetti alle pompe di benzina della Sicilia orientale.

Nei globuli bianchi dei soggetti è stato scoperto, per la prima volta, un aumento di prodotti di reazione dei radicali reattivi con l’ossigeno (ROS) e di proteine coinvolte nella proliferazione cellulare, che evidenzia l’azione carcinogenica (generatrice di tumori) dell'esposizione cronica al benzene. Interessante è che l'effetto di questo idrocarburo sui “markers” del danno ossidativo è stato contrastato dall’assunzione di frutta e verdura, particolarmente ricche di antiossidanti.

E’ quanto pubblicato, nel 2016, dai ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina sulle riviste “Food Chem Toxicol” e “Life Sciences. 

Analisi della verifica all’esposizione al benzene

Attualmente, la quantità nell’organismo di un soggetto che inali, a vario titolo, questa sostanza, può essere monitorata mediante il controllo del suo metabolita (acido trans,trans muconico), misurabile nelle urine: da diverso tempo il dosaggio di questo prodotto di trasformazione è, quindi, un indice biologico affidabile per monitorare le persone esposte al benzene. Questo composto chimico non si presenta solo nei distributori di benzina, ma anche negli scarichi degli autoveicoli e nel fumo di sigaretta, perché contenuto nel tabacco.

Si potrà aggiungere, in futuro, anche l'analisi dei marker dello stress ossidativo (ROS) nel sangue come ulteriore conferma dell'effetto dannoso dell'esposizione ripetuta, seppur a basse dosi, di benzene

Stress ossidativo indotto dal benzene sugli impiegati ai distributori di benzina

Nello studio condotto in Sicilia nel 2016, alcuni biomarcatori dello stress ossidativo (prodotti della ossidazione proteica: AOPP, prodotti finali di glicazione: AGE, e metaboliti dell’ossigeno reattivi: ROM) sono stati misurati nel sangue (globuli bianchi) di 91 impiegati dei distributori di benzina ed i dosaggi sono poi stati confrontati con quelli misurati in 63 individui non esposti. E’ stato scoperto un aumento significativo dei marcatori del danno cellulare ossidativo (ROM e AOPP) nel sangue degli addetti alle pompe di benzina, mentre non è stata riscontrata alcuna modifica degli AGE. 

E’ molto interessante il fatto che questi parametri siano stati contrastati da un significativo ed abituale consumo di frutta e verdura.

In particolare, la dieta adottata nella popolazione in esame conteneva potenti antiossidanti (composti delle classi dei terpenoidi, stilbeni e flavonoidi, in particolare, resveratrolo, licopene e apigenina), tutti presenti in vari tipi di vegetali. L’effetto protettivo degli antiossidanti di frutta e verdura contro il danno ossidativo dei radicali liberi reattivi all’ossigeno (ROS) va, dunque, ad aggiungersi a quello, pro-fertilità, individuato recentemente a favore delle cellule germinali riproduttive maschili (spermatozoi).