Il problema dell'autismo, in Italia, per quanto riguarda gli aiuti da parte delle istituzioni statali, riguarda soprattutto le persone maggiorenni. Infatti, di questa malattia, nonostante sia stata raccontata da alcuni film di successo e da diversi libri e della quale si conosce ancora poco, soffrono circa mezzo milione di persone. Solo quelli che hanno un'età fino ai 18 anni sono sostenuti in maniera adeguata da parte dello Stato, mentre quando si supera questa soglia, il peso dell'assistenza viene ad essere a carico solo e soltanto delle famiglie.

Dopo i 18 anni, niente più cure?

Una realtà che potrebbe però cambiare, grazie ad una prima legge specifica che dovrebbe essere approvata. Anche la maggior parte delle ricerche e degli studi che vengono effettuati riguardo a questamalattiaparlano quasi solamente di "autismoinfantile", tralasciando quello dei più grandi, mentre l'autismo non sparisce con il crescere dell'età, ma rimane anche da "grandi". Riguardo a questo problema, poche settimane fa c'è stato anche l'intervento "provocatorio" di Gianluca Nicoletti, noto conduttore radiofonico, che ha organizzato una "festa" in occasione del diciottesimo compleanno del figlio autistico.

Anche altretestimonianzerivelano il disagio dei genitori, come quello di una madre di Ferrara, Mariella Ferri, che al compimento dei 18 anni del figlio Gianluca ha "scoperto" che per lui non esisteva più il medico referente del "Dipartimento di Salute Mentale", che aveva avuto a disposizione fino a quel momento, come se il ragazzo non esistesse più per lo Stato italiano.

Un altro intervento sulla questione è quello del babbo di Marta, Danilo Catania, che esprime così la sua opinione: "Vorrei che mia figlia fosse in grado di essere quello che io chiamo le quattro A: abile, autonoma, autodeterminata, accolta.

Sulle prime tre ci lavoriamo con la terapia, la scuola, la famiglia, ma la quarta dipende molto dal mondo esterno.

Se la società non si forma Marta non verrà mai accettata". Lamalattia dell'autismoè relativa ad una disabilità nel comportamento e nella relazione con gli altri, che di fatto impedisce al soggetto colpito, di integrarsi nella società. Il docente di "Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitaria" Carlo Hanau, dell'Università di Modena e Reggio Emilia, che è allo stesso tempo anche un membro della Angsa, "Associazione nazionale genitori soggetti autistici", ha dichiarato che lamalattia, se diagnosticata al suo inizio, può essere curata con degli altissimi margini di miglioramento per il soggetto.

Autismo e difficoltà: una mano in più alle famiglie

Il maggiore problema è dato dalla scarsa informazione che non aiuta i genitori a capire se i figli sono colpiti da questa patologia. Quando il disturbo è stato accertato, per il bambino scatta il diritto alle cure, sia dal punto di vista socio-assistenziali che socio-sanitarie e viene affidato ad un neuropsichiatra infantile. Ha inoltre diritto all'insegnante di sostegnoche viene assicurato dalla scuola, e ad un educatore, pagato dal comune di residenza. In effetti, secondo lo stesso Hanau, un insieme di risorse che non viene sfruttato adeguatamente, in quanto a quell'età, deve essere privilegiata la "qualità" dell'assistenza e non la sua "quantità".

Molti operatori, conclude il docente, non sanno come e cosa fare nello specifico. Dopo l'approvazione, durante lo scorso agosto, della legge 134, la prima nel nostro paese che si rivolge direttamente al problema dell'autismo, ora è in parlamento un ddl nel quale si parla dell'inserimento degli autisticinel mondo del lavoro. Per quanto riguarda i livelli di assistenza, che sono già previsti nella legge 134, vengono stanziati fondi di anno in anno, e si deve capire se questi saranno sufficienti.