Singolare iniziativa quella dei tecnici dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna che creano maschere colorate con i personaggi dei supereroi per sopportare meglio le terapie oncologiche.

Avere un tumore non è facile per una persona adulta, figuriamoci per un bambino che tutto dovrebbe nella vita, tranne vivere un'esperienza del genere. Pianti, urla, strepiti sono all'ordine del giorno nei reparti di oncologia pediatrica. Anche in quello del Sant'Orsola di Bologna, dove spesso erano gli stessi tecnici a piangere per le dolorose immagini che gli si presentavano tutti i giorni.

I supereroi accanto ai piccoli malati di cancro

Ma cosa fare per farmeglio sopportarele terapieai piccoli pazienti ? Una soluzione originale è arrivata proprio dal personale del Sant'Orsola di Bologna, dove Michela e Angela hanno incominciato, mettendo a frutto le loro peculiari abilità, a colorare le maschere di principesse, di Batman o di Spiderman, tanto per dirne qualcuno, ai bambini malati che dovevano sottoporsi ai raggi dei laser.

Insomma, terapie che necessitano un'assoluta collaborazione da parte dei pazienti, che devono stareimmobili durantel'emanazione dei raggi, coperti solo in parte da una mascherafermatacon dei perni al lettino. Rimanere quindi immobili è una condizione necessaria per il buon fine della terapia.Cosa più facile da ottenere in un adulto, ma molto difficile per una bambino.

Un'idea nata per caso

"E' iniziato tutto per caso" - dice Michela - "c'era un bambino che non smetteva mai di piangere perché non voleva indossare la sua maschera protettiva" - e aggiunge - "così mi è venuto in mente di disegnare un gattino e colorarlo". Idea che ha funzionato, perché il bambino è stato molto collaborativo da quel momento in avanti.

La simpatica iniziativa è stata quindi adottata giorno dopo giorno, non più solo da Michela ed Angela, ma anche dal resto del personale, che si è perfino autotassato per comprare i colori, la carta plastificato e quanto necessario per fare delle belle maschere agli sfortunati pazienti.

Sono tante le testimonianze di affetto e ringraziamento per l'operato del personale, che si scorgono attraverso lettere o biglietti lasciati lungo i coloratissimi corridoi da malati o familiari.

Non ultimo il murales dipinto da una giovane artista che con mezzi propri, ha alleggerito e dato una nuova immagine ad alcune parti del reparto. Un grande esempio di generosità e solidarietà, che speriamo troverà seguito anche in altre parti d'Italia.