L'ansia è un diffuso disturbo psichiatrico sul quale è stata recentemente condotta una importante ricerca alla Harvard Medical School coordinata da A. Majozoub. Anche se l'ansia, in misura moderata, è una normale risposta ad un pericolo o ad una preoccupazione, quando essa diventa eccessiva, si manifesta con sintomi intensi ed invalidanti, trasformandosi in un grave disturbo psicologco che deve essere controllato con l'ausilio di psicofarmaci. La ricerca coordinata da A. Majozoub ha dimostrato che attualmente, iniziano ad emergere nuove speranze di cure alternative ( che andranno sviluppate in futuro), bloccando la produzione di un ormone.
Nuovo approccio al controllo dell'ansia
L'esistenza di un legame traansia e la produzione di corticotropina, o ormone dello stress, era già conosciuta in campo scientifico. Alcuni scienziati, utilizzando degli animali come soggetti sperimentali, avevano tentato in passato di capire se bloccando in essi questo ormone, la loro ansia diminuisse. I risultati ottenuti sono stati però insoddisfacenti.
A. Majoozoub, grazie agli esperimenti più recenti, ha effettuato una importante scoperta: bloccando la produzione di corticotropina in tutto il cervello, come fatto finora in precedenti ricerche, si creano degli effetti contrastanti a causa dei quali l'ansia continua ad essere presente.
Partendo da questa osservazione, lo scienziato ha dedotto che il blocco della corticotropina crei effetti differenti a seconda della zona cerebrale in cui è attuato.
Muovendo da tale presupposto ed ai fini della ricerca, sono stati allora creati dei topi geneticamente modificati per ottenere soltanto il blocco di una parte del cervello, cioè del nucleo paraventale dell'ipotalamo, dove avviene il controllo del rilascio degli ormoni dello stress, come il cortisolo.
Bloccando la produzione di CRH, i comportamenti ansiosi diminuiscono
Gli esperimenti condotti alla Harvard Medical School, utilizzando topi geneticamente modificati a livello del nucleo paraventrale dell'ipotalamo, hanno così permesso di verificare che bloccando la produzione di CRH, i comportamenti ansiosi negli animali, diminuiscono.
Nonostante attualmente nell'uomo non sia possibile bloccare tecnicamente la produzione di corticotropina in una singola zona cerebrale, questa ricerca può essere utile per aprire in futuro una nuova strada per il trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress ed altri disturbi d'ansia gravi.