Sono 3000 i nuovi casi annui di leucemia linfatica cronica, patologia che verrà trattata con innovative target therapy. Si colpirà quindi esclusivamente ogni meccanismo biologico che permette la vita alle cellule tipiche di questa forma tumorale.

Metodo innovativo per la cura della leucemia linfatica cronica

"Una vera rivoluzione, grazie allo sviluppo di una nuova generazione di cure mirate, che vanno a colpire in modo preciso alcuni meccanismi biologici che tengono in vita le cellule leucemiche". Questa è la descrizione di Antonio Cuneo,ordinario di malattie del sangue e direttore del dipartimento che le cura e ricerca la loro reazione alle varie terapie a Ferrara presso l'Azienda ospedaliero universitaria S.

Anna.

In caso, ed a quanto sembra è così, che la terapia targettizzata rispondesse alla cura giusta, oltre 3000 casi di leucemia linfatica verrebbero debellati durante un unico anno. Sono così numerosi infatti gli ammalati di questo insidioso Tumore del sangue, spesso riconosciuto solo in fase finale e quindi con esito purtroppo letale.

La Società italiana di ematologia sperimentale di Rimini partecipa al congresso

Durante il congresso della SIES, Massimo Massaia, ematologo torinese ricordando l'elevato numero di queste patologie soprattutto negli ultra settantenni, ribadisceche la leucemia linfatica cronica viene curata solamente quando si scopre il suo progredire, spesso infatti non si riconosce prima che sia in fase avanzata.

I nuovi farmaci studiati derivano dall'unione di tre molecole, che agiscono bersagliando i diretti responsabili della vita delle cellule tumorali.

Venetoclax, il farmaco in questione, è stato già approvato in Usa e ha avuto l'approvazione del Comitato europeo da qualche giorno. Se la chemio e la chemioimmuno dovessero fallire, si ricorrerà quindi agli innovativi farmaci, in grado di dare speranze anche a chi con le precedenti cure hanno fallito.

A tutta la ricerca hanno avuto un ruolo importante le strategie italiane del San Raffaele di Milano.

La terapia potrebbe anche essere interrotta e con le tecniche innovative basterà valutare la percentuale di cellule leucemiche nel sangue per capire se la remissione della patologia è completamente riuscita. La terapia mirata è ben tollerata e si pensa di arrivare alla guarigione di ogni paziente, colpito da questa patologia.