La Ferrero si è schierata a favore dell’utilizzo dell’Olio di palma nel suo ultimo spot pubblicitario nel quale affronta il controverso dibattito che si è scatenato, negli ultimi mesi, sull’utilizzo del grasso vegetale e la feroce demonizzazione che ne è seguita attraverso l’operazione di marketing di molte aziende italiane.

Ferrero: 1% del consumo mondiale dell'olio di palma

Lo spot della Ferrero, a difesa dell’olio prodotto dai frutti delle palme, è stato realizzato con l’ausilio dei suoi dipendenti e collaborazione che mostrano i criteri di selezione delle loro materie prime, compreso i frutti della palma dai quali si estrae, attraverso la spremitura e la raffinazione il grasso vegetale, che detiene molte caratteristiche in comune con il burro, ma che essendo insapore, ritenuto più adatto all’impiego per la produzione di dolciumi e creme spalmabili come la famosa Nutella, il prodotto più venduto al mondo dalla Ferrero.

Proprio per il largo utilizzo, nei suoi prodotti dolciari, l’azienda di Alba da sola rappresenta oggi l’1% del consumo mondiale dell'olio prodotto dai frutti delle palme.

Olio di palma: la moda degli alimenti “senza”

La scelta della Ferrero, di uscire dai luoghi comuni del momento, non deve essere stata facile, producendo nella sua azienda dolciaria, beni di consumo che si rivolgono, in particolar modo, all’alimentazione delle giovani generazioni. Tra i suoi prodotti più consumati c’è proprio la Nutella, nata ad Alba nel lontano 1964, che contiene da sempre nei suoi ingredienti, l’olio prodotto dai frutti delle palme, che ha la qualità di conferire alla crema la sua famosa cremosità. L’ amministratore delegato della Ferrero, Alessandro D’Este, in una recente evento sull’olio di palma, ha spiegato che il suo utilizzo, nei loro prodotti, si inserisce per il suo sapore particolarmente neutrale, senza il rischio di intervenire, come nel caso della Nutella, sulla genuinità delle nocciole e del cacao, interagendo positivamente inoltre, anche sulla conservazione naturale del prodotto.

La moda negli ultimi tempi delle aziende si è basata sull’alimentare la paura dell’olio di palma nei consumatori. Viene sottolineato nelle pubblicità e scritto ben in evidenza sulle confezioni di biscotti e merendine: "senza olio di palma". La Ferrero invece ha riunito in questi giorni a Milano un gruppo di esperti e scienziati del settore per documentare, le motivazioni della scelta a favore dell’olio di palma nei suoi prodotti.

Il consumatore, come al solito, ne esce sempre più confuso e disorientato da un bombardamento di notizie a favore o contrarie all'utilizzo dell'olio di palma che il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, definisce "terrorismo della disinformazione alimentare".