Se non si tratta di epidemia, come titolato dall’Unione Sarda, poco ci manca. Nel capoluogo sardo i casi di Sifilide registrati dall’inizio dell’anno sono arrivati a quota 31. In tutto il 2015 erano stati 9. Il dato ancora più sconcertante è che 15 sono stati registrati negli ultimi due mesi.

18 degli infettati hanno affermato di avere contratto la malattia con rapporti omosessuali non protetti, tra questi anche un paziente sieropositivo. I casi restanti si dividono tra coloro che hanno dichiarato di aver avuto rapporti eterosessuali e bisessuali mentre in un solo caso il paziente si è rifiutato di rispondere.

I pazienti a cui è stata diagnosticata la pericolosa, ed estremamente contagiosa malattia, sono tutti uomini relativamente giovani (tra i 20 e 40 anni). Il direttore dell’AOU di Cagliari sottolinea che il tipo di rapporto interessa poco, la malattia è contagiosa comunque; i casi aumentano e si abbassa l’età degli infettati. Una certa responsabilità è sicuramente da attribuire all’aumento di rapporti occasionali ovviamente non protetti.

La malattia

Tra i sintomi della malattia la comparsa di un ulcera facilmente scambiabile per un afta, seguita successivamente da macchie cutanee di varie forme sparse sui palmi delle mani e sul tronco ed a volte vicino alle zone genitali. La malattia, per cui non esiste un vaccino, è soggetta a denuncia alle autorità sanitarie in molte zone compresa l’Unione europea.

Secondo uno studio pubblicato da Eurosurveillance e ripreso nel 2014 dall’Istituto Superiore della Sanità inoltre, la sifilide si comporta da acceleratore epidemico nei confronti dell’ HIV-1 e per questo i casi di sieropositività si sono riscontrati con maggiore incidenza in uomini che hanno rapporti con altri uomini affetti da sifilide.

Federfarma conferma che la malattia è diffusa 6 volte di più negli uomini, specialmente se hanno avuto rapporti omosessuali, ma tranquillizza sul fatto che in Italia vi sia controtendenza rispetto al resto dell’ Europa dove la malattia sta crescendo nuovamente.