Molte persone hanno paura di invecchiare a causa del potenziale smarrimento la propria acutezza mentale. In generale si tende a credere che le prestazioni mentali vengano meno con l’età, ma dimenticano che esistono piccoli accorgimenti per far sì che ciò non succeda. Anzi, ci sono molte persone che hanno superato i settant'anni e riescono a mantenere il cervello in buona salute e simile a quello di un venticinquenne. Pensare che questi anziani, chiamati “superager”, ottengo ottimi risultati nei test di memoria, e alla pari dei giovani. Come? Magari impegnandosi a raggiungere un piccolo traguardo.

"Stiamo ancora approfondendo la materia"

La neuroscienziata Lisa Feldman Barret, segue una propria rubrica settimanale sul “New York Times Sunday Review”, nella quale lancia alcuni indizi sui cosiddetti superager. E approfondendo alcune ricerche proprie e altrui si è accorta che i comuni giochi della mente, come gli scacchi, il sudoku o le famose parole crociate, non bastano a mantenere una degna acutezza mentale. Occorre invece, ricercare un qualcosa di più complicato su cui lavorare, ad esempio esercizi che impegnino anche gli arti. Ad esempio, imparare a suonare uno strumento musicale. Sicuramente per conseguirlo a una certa età, si potrebbe provare un certo fastidio qualora la fatica e l'impegno messo non bastino per raggiungere il traguardo desiderato.

E questo aiuta molto certe zone attive del cervello.

Come si diventa "superager"

Nella sua rubrica “Grey Matter”, la dottoressa Barret spiega come in un raffronto tra varie risonanze magnetiche, i cervelli dei superager presentano un sistema limbico più spesso rispetto alle persone normali. Proprio perché allenano la mente e magari anche il fisico con dei compiti difficili, e di conseguenza attivano zone cerebrali legate alle emozioni, come il giro cingolato e la corteccia insulare.

Nella maggioranza degli anziani queste zone si assottigliano, appunto, per la mancanza di allenamento sia mentale che fisico.

Un consiglio che la professoressa Lisa Feldman Barret si sente vivamente di dar ai nostri anziani è quello del nuoto per quanto riguarda le attività fisiche, e ribadisce che oltre ai consueti giochi della mente, farebbe invecchiare bene e sani anche lanciandosi ad imparare una lingua straniera.