Difficile rinunciare al 'sapore' dolce. Chiunque voglia mettersi a dieta sa bene che per tagliare una buona parte delle calorie, basta sostituire il comune zucchero raffinato con i vari edulcoranti che si trovano in commercio. Intere categorie di prodotti light decantano in etichetta l'assenza di zuccheri ed il basso contenuto calorico: bevande, snack, biscotti, dolci di ogni tipo, gomme da masticare, caramelle, etc. Farne scorta sembrerebbe il primo passo per affrontare la dieta senza troppe restrizioni. Ma anche senza voler mettersi a dieta, spesso l'acquisto di prodotti ipocalorici appare come la scelta più giusta e salutare.
Ma sarà davvero così?
Alterazione del macrobiota, aumento del girovita di 2,6 cm
Un recente studio americano, condotto dal National Institute on Aging at the US Departemente of Health and Human Service ha ottenuto dei sorprendenti risultati. Per 10 anni sono stati raccolti i dati riguardanti le misure del corpo ed il tipo di dieta di 1454 soggetti uomini e donne e si è constatato che chi faceva uso abituale di edulcoranti ipocalorici (o prodotti che li contenevano) non solo avevano registrato un aumento del giro vita medio di circa 2,6 cm, ma avevano una probabilità di sviluppo di obesità addominale 37 volte superiore alla norma. La spiegazione di ciò va da una parte ricercata nella capacità di tali sostanze di inviare al cervello dei segnali che lo 'ingannano', inducendoci al consumo di cibi più calorici.
Ma è stato anche provato, da una ricerca simile del 2014 condotta dal Weizman Institute of Scienze in Israele, che il consumo di edulcoranti di sintesi, è in grado di modificare il macrobiota intestinale (l'insieme dei microrganismi che formano la flora intestinale). Queste sostanze favoriscono infatti la crescita di batteri pro-obesogeni, i quali a loro volta agevolano la produzione di glucosio e dunque la liberazione di insulina.
L'insulina trasforma gli zuccheri in grasso viscerale, che come sappiamo è un fattore predisponente per le malattie cardiovascolari e il diabete.
Quali sono i dolcificanti che troviamo in commercio
Tra quelli di sintesi sicuramente il più noto è l'aspartame, per anni oggetto di studio per la sua sospetta cancerogenicità, mai superare i 40 mg/Kg, quantità in realtà facilmente raggiungibile dai bambini.
Accanto a questo abbiamo ciclamati, saccarina e sucralosio, tutti additivi chimici utilizzati ampiamente dall'industria dolciaria grazie al loro elevatissimo potere dolcificante (il sucralosio ad es. è ben 600 volte più dolce dello zucchero) e dunque li ritroviamo anche in prodotti non necessariamente definibili come light , ma rientrano nella loro composizione per ragioni tecniche (E955, E954, E951). Una scelta migliore per tagliare gli zuccheri è quella di utilizzare gli edulcoranti di derivazione vegetale: Sorbitolo (E420), mannitolo (E421), xilitolo (E967). È bene comunque non abusarne per i possibili effetti lassativi. Non dimentichiamo la Stevia, o meglio i suoi derivati, i glicosidi steviolici, entrati in commercio solo nel 2012, dato il sospetto di cancerogenecità, tuttavia fugato da recenti studi.
Proviamo questi sostituiti dello zucchero del tutto naturali
Circa 4 g di zucchero bianco (un cucchiaino) contengono 16 cal. È possibile sostituirlo con i seguenti dolcificanti naturali, che contengono piccole quantità di sostanze salutari oltre che essere meno calorici. Vediamoli.
- miele: il prodotto delle api fornisce 12,6 cal per 4 g e contiene vitamine del gruppo B, potassio, ferro, calcio, magnesio, fosforo e rame;
- melassa: è ricavata dalla canna da zucchero o dalla barbabietola e fornisce 9,4 cal per 4 g e contiene ferro, potassio, magnesio e calcio;
- sciroppo d'acero: è ottenuto dalla corteccia dell'acero e fornisce 10 g per 4 cal oltre che essere una fonte di ferro, calcio e potassio;
- zucchero integrale di canna biologico: leggermente meno calorico dello zucchero raffinato, contiene sostanze salutari quali enzimi, vitamine del gruppo B, potassio, calcio, zinco e magnesio.