Se fosse confermata, potrebbe essere una delle scoperte in campo scientifico più importanti degli ultimi anni. Un gruppo di ricercatori italiani avrebbe individuato quello che potremmo definire "l'interruttore" del tumore. Cosa significa? Che in un futuro prossimo, il cancro, una volta individuato, potrebbe essere spento. I risultati della ricerca, presieduta da Andrea Ballabio, direttore del Tigem (Istituto Telethon di Genetica e Medicina), sono stati pubblicati dall'importante rivista Science, con lo studio che invece porta la firma di Chiara Di Malta, in qualità di prima autrice (quest'ultima è una borsista facente parte del laboratorio del Ballabio).

Scoperto il meccanismo per arrestare la crescita del cancro

Durante i loro studi, i ricercatori italiani hanno individuato quello che è stato ribattezzato l'interruttore del cancro. Si è scoperto, quindi, il meccanismo biologico che regola il processo di accensione e spegnimento del tumore, fino ad arrivare a comprendere come arrestarlo. Una scoperta, di per sé, rivoluzionaria, che dona lustro alla ricerca italiana, da sempre uno dei fiori all'occhiello del Paese, nonostante non sempre l'Italia riesca ad offrire una bella immagine di sé quando si parla della sanità (l'ultimo caso è quello di Napoli, dove una paziente è stata fotografata mentre era sommersa dalle formiche).

Entrando maggiormente nel dettaglio della notizia, il gruppo di ricerca guidato dal professore Andrea Ballabio ha individuato quello che è il meccanismo biologico dei lisosomi, che possono anche essere definiti come organelli cellulari. Interrompendo, spegnendo, tale meccanismo, la crescita del tumore viene arrestata. E' innegabile come tale scoperta possa andare a stravolgere le terapie anti-tumorali come le conosciamo oggi. Ed il fatto che tale studio arrivi da un gruppo di ricercatori italiani non fa che aumentare il senso di soddisfazione e di orgoglio.

La ricerca, oltre che dalla Fondazione Telethon, è stata promossa anche dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, più nota con l'acronimo Airc.

Il direttore generale di quest'ultima associazione, che risponde al nome di Niccolò Contucci, ha spiegato l'unione tra due delle più importanti organizzazioni non profit in Italia abbia permesso di arrivare ad un risultato, in termini scientifici, assolutamente prestigioso, visto anche il riconoscimento ottenuto attraverso la pubblicazione su Science, sottolineando come la ricerca italiana sia "tra le eccellenze del panorama scientifico" sia a livello europeo che mondiale.