Il team di ricercatori del Dottor Andrea Ballabio, Direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli e docente di Genetica Medica all'Università Federico II di Napoli, ha appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Science i risultati di una Ricerca che promette di rivoluzionare lo studio, la diagnosi e la cura dei tumori, in particolare dei tumori derivati da accumulo lisosomiale, come il tumore del pancreas, del rene o il melanoma. In pratica lo studio ha individuato il meccanismo che dà il via allo sviluppo delle cellule tumorali, in pratica l'interruttore del cancro.
E, ovviamente, il modo per spegnerlo. E' quanto riferisce il quotidiano La Repubblica in un articolo apparso sul suo sito online nella giornata di ieri, 15/06/2017
Il meccanismo individuato dalla ricerca
Come ricordavamo sopra il team del Dottor Ballabio ha concentrato la sua attenzione, in particolare, su dei piccolissimi organi cellulari, o vescicole, i lisosomi. Questi organelli hanno la responsabilità di degradare e digerire le molecole o le macro-molecole ingerite dalla cellula attraverso l'endocitosi, trasformandole in nuova fonte di energia, sopratutto nei periodi in cui l'organismo deve sfruttare appieno le sue risorse interne, come nel caso di una prolungata attività fisica. Ma i ricercatori hanno riscontrato che i lisosomi non svolgono solo il ruolo di 'spazzini', ma hanno un ruolo fondamentale anche nel metabolismo cellulare, come indicato anche dal quotidiano Il Giornale, in un articolo sull'argomento.
E proprio concentrando l'attenzione sul ruolo dei lisosomi nel metabolismo cellulare, gli studiosi hanno scoperto la correlazione diretta fra il malfunzionamento di questo meccanismo e lo sviluppo indiscriminato di cellule tumorali. In pratica se i lisosomi rimangono attivi anche quando l'organismo non si trova in uno stato di stress dovuto, ad esempio, allo sforzo fisico prolungato, favoriscono lo sviluppo del cancro.
Accendono l'interruttore, per così dire. Mentre quando questo meccanismo viene inibito non c'è sviluppo di tumori.
Le prospettive offerte da questa nuova ricerca
Oltre a suggerire dei nuovi approcci terapeutici per la diagnosi e la cura delle varie forme tumorali conosciute la ricerca appena pubblicata conferma, come ricordato dal Direttore Generale della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli, come gli studi sulle malattie genetiche rare siano fondamentali per trovare rimedi efficaci e che possano essere estesi al maggior numero di pazienti possibili.
E ricorda, a titolo di esempio, le statine sviluppate grazie allo studio dell'ipercolesterolemia familiare, dove l'eccesso di colesterolo nel sangue deriva, principalmente, da un deficit genetico ereditario. Quindi a beneficiarne, alla fine, è l'intera collettività. Sicuramente sarà così anche in questo caso.