L'ultima epidemia di influenza in Italia ha colpito più di 5 milioni di persone. Molti di questi, forse per timore degli aghi, sopratutto tra gli anziani e i bambini, non si erano vaccinati. Ora questo problema potrebbe essere solo un ricordo del passato. Infatti, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica inglese The Lancet uno studio che ha raggiunto e superato con successo la fase di prima sperimentazione su cavie da laboratorio. E anche il primo trial clinico ha avuto successo. Lo studio condotto dai ricercatori della Emory University e del Georgia Institute of Technology ha testato un 'cerotto' in grado di somministrare il vaccino senza ricorrere all'utilizzo delle siringhe.

La metodologia utilizzata nella sperimentazione e i risultati raggiunti

La sperimentazione di seconda fase, cioè su pazienti umani, ha interessato un gruppo di 100 persone di età variabile tra i 18 e i 49 anni, ovviamente, non vaccinati precedentemente. il gruppo è stato suddiviso in 4 sottogruppi più piccoli, composti da 25 individui ciascuno. Dato che il nuovo dispositivo realizzato dai ricercatori è un cerotto su cui sono applicati 100 microaghi imbevuti di vaccino, ed è indolore, è possibile applicarlo in maniera autonoma dal soggetto malato. Di conseguenza, ad ognuno dei 4 sottogruppi i sanitari hanno chiesto di applicare il cerotto con diverse modalità.

Al primo gruppo, i paramedici stessi hanno provveduto all'applicazione del cerotto.

Al secondo gruppo, invece, hanno chiesto di auto - applicarselo. Al terzo gruppo, i sanitari hanno somministrato il vaccino con la modalità tradizionale, cioè mediante puntura. Al quarto gruppo è stato somministrato, invece, un placebo.

I risultati del trial clinico sono stati molto incoraggianti. Infatti, gli unici effetti collaterali riscontrati sono state un lieve rossore e prurito nella zona di applicazione del cerotto.

L'immunizzazione dall'influenza prodotta dal vaccino somministrato attraverso il cerotto rispetto a quello somministrato attraverso iniezione non presentava particolari differenze. E in entrambi i casi gli anticorpi prodotti rimanevano attivi fino a 6 mesi dopo. Oltre il 70% dei partecipanti al trial ha dichiarato di preferire il cerotto all'iniezione.

Le prospettive di questo nuovo dispositivo medico

Il primo vantaggio dall'applicazione su larga scala di questo nuovo dispositivo medico, come fanno notare gli stessi autori dello studio, è quello di aumentare la copertura vaccinale. Inoltre il cerotto riduce anche il danno ambientale. Infatti a differenza degli aghi e delle siringhe che devono subire un processo di riciclaggio, il nuovo dispositivo è biodegradabile, infatti si scioglie nell'acqua. Inoltre, può essere reso disponibile ad un maggior numero di persone, dato che può essere facilmente spedito per posta. In più, si sta già pensando di utilizzare il nuovo cerotto per la somministrazione di diversi altri vaccini.