Poche ore fa la BBC News pubblica incredibili notizie dall'Oriente. Il team dell'Università di Sun Yat-Sen ha contattato subito la BBC per comunicare la nuova scoperta scientifica. Il team dell'Università ha eseguito una "chirurgia chimica" altamente precisa su embrioni umani la quale ha permesso di rimuovera una malattia genetica.
Di cosa si tratta
Questa tecnica genetica si chiama "base editing" e permette di correggere un singolo errore sulle tre miliardi di "lettere" che compongono il codice genetico del nostro Dna. La nuova tecnologia è in grado di modificare gli elementi base del DNA che sono: adenina, citosina, guanina e timina.
Questi elementi sono anche noti con le lettere A,C,G e T. Tutte le istruzioni per la creazione e lo sviluppo di un corpo umano sono tutte raccolte in questi elementi. La "base editing" è un'avanzamento di una tecnica di editing genetica già nota, il cui nome è Crispr. Tecnica che ha già largamente contribuito all'avanzamento della scienza.
Soggetto di studio
Il team dell'Università cinese ha iniziato studiando una delle malattie del sangue più comuni e anche più pericolose. La beta-talassemia, meglio nota in Italia con il nome di "anemia mediterranea". Questa malattia è genetica, viene dunque trasmessa dai genitori e si manifesta a causa di una mancaza di alcuni geni nel DNA. In Italia questa patologia è abbastanza diffusa e colpisce circa settemila persone per lo più nelle zone meridionali e del delta del Po.
La squadra cinese ha modificato il codice genetico e ha esattamente convertito la G con una A, correggendo l'errore.
La grande importanza della scoperta
Junjiu Huang, uno dei ricercatori, ha voluto sottolineare alla BBC News l'importanza della loro scoperta. Per la prima volta in assoluto si è dimostrata la fattibilità di curare le malattie genetiche negli embrioni umani tramite la tecnica "base editing".
Il professore di biochimica dell'Università di Harvard, David Liu, dichiara che questa scoperta potrebbe rappresentare una soluzione per gran parte delle malattie genetiche.
Robin Lovell-Badge, che è a capo della divisione di ricerca sulle cellule staminali del Francis Crick Institute di Londra, critica in parte questo nuovo studio dicendo che gli autori di questa scoperta hanno sperimentato la tecnica direttamente su embrioni umani invece che passare da quelli animali.
"Altri paesi sarebbero stati più esigenti" spiega, ma non dimentica però di sottolineare come la ricerca dei paesi Occidentali sia in realtà più lenta. Intorno a questa straordinaria scoperta ci sono ancora in ballo questioni legate alla sicurezza e all'etica, che al momento non sono ancora totalmente risolte. Nonostante tutto, comunque, il risultato raggiunto dal team orientale è, e rimarrà per sempre grandioso.