Si tratta di un pacemaker, un piccolo dispositivo che trasmette impulsi elettrici al cuore quando si rileva un rallentamento del battito cardiaco. È un congegno risultante da tecnologie sofisticate e all'avanguardia ed in grado di "esplorare" il cuore del paziente adattandosi alle necessità mediche dei singoli casi. Fondamentalmente il "device" è composto da due elementi: lo stimolatore cardiaco che viene impiantato appena al di sotto della cute e gli elettrocateteri, cavi estremamente sottili inseriti nel cuore attraverso una vena per permettere il collegamento fra muscolo cardiaco e stimolatore.

Gli elettrocateteri registrano il ritmo cardiaco naturale e inducono l'informazione allo stimolatore che adatta la sua risposta in base alle diverse esigenze cliniche.

Le nuove metodiche di cura dello scompenso cardiaco sono state attivate all'ospedale civile di Rovigo "Santa Maria della Misericordia", il primo dello scenario veneto, attraverso l'allestimento di un'attrezzata Sala Emodinamica che ospita le nuove tecnologie. Il tasso di senescenza in Polesine è fra i maggiori del Veneto ed il ricorso ad interventi altamente specialistici serve a ridurre l'ospedalizzazione dei pazienti, dal momento che all'applicazione di un pacemaker corrisponde la diminuzione di circa due o tre ricoveri nelle strutture ospedaliere.

L'equipe medico-scientifica dell'ospedale civile di Rovigo è concorde nel ritenere il pacemaker un alleato del cuore e della sopravvivenza. Gli studi di settore sono iniziati alcuni anni fa ed uno dei fulcri della ricerca è l'European Society of Cardiology alla quale aderisce il dottor Francesco Zanon, autore di numerosissime pubblicazioni in materia.

Alcune valutazioni critiche corredano la ricerca. L'utilità del dispositivo consiste nell'avvalersi di cateteri flessibili che consentono la "mappa" del cuore dando impulso alla stimolazione da una molteplicità di punti ed estendendo l'area della risincronizzazione elettrica del battito cardiaco.

"Questa terapia interviene se non è possibile il trapianto - ha precisato il Direttore Generale dell'Aulss 5 polesana Antonio Compostella affiancato dal Direttore Sanitario Edgardo Contato - è propria di un ospedale "Hub", centro di erogazione di cure estese ed integrate, e garantisce ai pazienti una migliore qualità di vita".

Il Direttore della Cardiologia del nosocomio rodigino Loris Roncon ha sottolineato l'aspetto positivo delle sinergie fra medici di medicina generale, internisti e geriatri per lo sviluppo di diagnosi accurate che permettano l'utilizzo di terapie efficaci.