E' allarme pesticidi nel e a lanciarlo è la rivista francese 60 Millions de consommateurs, che ha reso noti i risultati di analisi svolte da esperti su 30 marche di tè, comprese quelle bio. Le evidenze svelano che nei supermercati e nei negozi francesi si vende tè in cui si trovano tracce di 17 pesticidi tossici. Alcuni marchi ne contengono meno ed altri in quantità maggiore, oltre i limiti consentiti dalla legge, ma resta sempre il fatto che in ogni bustina di tè sono state trovate sostanze non gradite.

Le sostanze incriminate sono repellenti per gli insetti e funghicidi, metalli tossici come cadmio, arsenico, alluminio e mercurio, trovato in metà dei tè verdi esaminati, e anche i prodotti "cosiddetti" biologici ne sono contaminati.

Si presume che le tracce arrivino nel prodotto confezionato a causa di un lavaggio scorretto e non accurato delle foglie nei primi passaggi della catena di produzione: fatto sta che la materia prima, nel 90% dei casi importata da India e Cina, proviene da coltivazioni che fanno un uso smodato di sostanze spesso abolite in Europa da decenni, proprio per la loro elevata tossicità. Ora anche in Italia si faranno i dovuti accertamenti per controllare la presenza di pesticidi nelle confezioni vendute nei nostri supermercati. I nomi dei pesticidi trovati in Francia sono il folpet, un funghicida, e l’antrachinone, usato come sostanza repellente per gli uccelli.

L'indagine di 60 Millions de consommateurs

Il magazine d'oltralpe ha messo a confronto 26 marche di tè in vendita in Francia ed ha accertato la presenza di pesticidi in tutte. In 9 prodotti le tracce sono quasi impercettibili, mentre in 4 marche il risultato è stato molto preoccupante, perchè contenegono valori molto alti di residui di pesticidi.

Sono state trovate 17 sostanze a rischio nel té nero Dammann Frères, ma i peggiori, tra tutti i té neri, sono lOriginal Earl Erey, prodotto dal marchio Twinings, il Rich Earl Grey della Lipton e anche un tè biologico, il Thè noir di Bio Village Repère, in cui sono state trovate quantità di antrachinone che superano di 4 volte la soglia consentita.

Accettabili, cioè con presenza di pesticidi ma entro una certa soglia, sono risultati i tè verdi, ed il migliore di tutti è prodotto proprio dalla Lipton, che con il tè verde alla menta riscatta i pessimi risultati del suo tè nero. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, tutti i tè biologici hanno mostrato la presenza di almeno un pesticida, pur se in misura inferiore, insieme ai tè verdi rispetto alle varietà di nero. Il tè verde "peggiore" mostra tracce di 10 di pesticidi mentre i neri bio residui di 3/4 volte inferiori a quelli non bio.