In questi giorni di vaccini se ne parla davvero molto, grazie all'obbligo di vaccinare i bambini per permettere loro di accedere negli asili e nelle scuole in modo decisamente più sicuro. Immunizzarsi è il primo passo per prevenire malattie che altrimenti potrebbero ricomparire. Per poter sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica in merito a questo tema molto delicato, la rete sta contribuendo in modo davvero utile e subitaneo all'informazione. Vediamo come.

Un hashtag per la salute

Grazie ad internet, l'informazione dovrebbe essere più diffusa, così come la responsabilizzazione riguardo ad alcuni temi.

Sfortunatamente non sempre è così: i tempi di connessione non corrispondono alla piena consapevolezza di sé, della propria salute e di quella dei propri figli. Anzi, molto spesso il web è responsabile di molta disinformazione che spesso e volentieri si insinua nella mente di persone già confuse circa alcune informazioni di vitale importanza, come ad esempio le informazioni riguardo i vaccini.

L'analisi "I vaccini per l'infanzia sul web", condotta dall'Health Web Observatory e presentata a Torino proprio ieri durante il #MeetSanofi ha rilevato che moltissimi genitori hanno le idee poco chiare riguardo ai vaccini che dovrebbero far somministrare ai propri figli, e spesso questa incertezza li porta a non vaccinarli affatto per timore di effetti collaterali indesiderati.

Così è stato ideato un hashtag, uno di quelli che potrebbero dare una mano circa la prevenzione dei bambini in età infantile e in età scolare incoraggiando i genitori o i tutori a vaccinarli. L'hashtag si chiama #PerchéSì, ed è stato promosso da Sanofi Pasteur per fare più chiarezza sull'argomento vaccini ed orientare meglio le persone che non sanno se sottoporre i propri bambini - e/o anche se stessi - a vaccinazioni oppure no; oppure per quelle persone influenzate ad evitarli da pagine o siti web che scoraggiano la pratica.

Il progetto ha inoltre specificato che si tratta anche di promuovere campagne di informazioni veritiere contro quelle che sfortunatamente non lo sono ma che comunque trovano posto su internet, dove milioni di persone sono quasi costantemente connesse senza estrapolare da esso notizie che potrebbero davvero fare la differenza, soprattutto per la salute di se stessi, per quella dei propri familiari, dei propri amici e quella del mondo intero.