È prevista per domani, 20 novembre 2017, presso la Chiesa della Misericordia di Petralia Sottana, dalle ore 10:30, la conferenza operativa che vedrà l'incontro delle amministrazioni locali e i ricercatori del DIBIMED per stabilire se il territorio delle Madonie può essere considerato, e rientrare ufficialmente, tra le "Zone blu" d'Italia. Per "Zona Blu", si intende quel particolare territorio, in cui le condizioni ambientali generali, permettono alla popolazione residente di vivere meglio e più a lungo.

Ma la Zona è sempre più blu

Riprendendo un bellissimo brano del celeberrimo ed indimenticabile Rino Gaetano, si può ben sperare che davvero il cielo possa essere sempre più blu e l'aria sempre più pulita per poter vivere meglio e, cosa più importante, più a lungo.

Il demografo Michel Poulain, a questo proposito, fu il primo ad identificare e a ideare le cosiddette "Zone blu": territori nel mondo in cui le condizioni climatiche assicurano, o almeno influiscono, sulla longevità e sulle condizioni di salute generale della popolazione residente.

L'incontro di domani a Petralia Sottana darà una prima definizione dei dati raccolti e un primo, potenziale, risultato per poter capire se le Madonie possono o meno rientrare tra le zone blu d'Italia e, più in generale, del mondo. Qualora questa positiva ipotesi, le Madonie tutte, rappresenterebbero la sesta zona blu a livello mondiale: questo garantirebbe, o almeno farebbe ben sperare, non solo ad un ripopolamento di quelle zone che, a causa della crisi e dell'allontanamento dei giovani per carenza di lavoro, hanno subito uno svuotamento notevole, quasi totale in alcune frazioni, ma anche un incremento del turismo e dell'indotto turistico tutto.

Oltre ad una prima indagine del territorio, si procederà successivamente a definire tempi e modalità di svolgimento dello screening che consisterà nella somministrazione di un questionario anamnesico, un prelievo di sangue, un esame delle urine ed una bioimpedenziometria, cioè un'analisi specifica ed approfondita della composizione corporea, effettuati su un campione di 640 ultranovantenni risiedenti nei Comuni interessati.

I dati così raccolti, dopo un'attenta ed approfondita indagine delle condizioni fisiche della popolazione e il rapporto tra la densità dal 1886 a quella odierna, potranno consentire agli scienziati di identificare o meno nelle Madonie la tanto agognata Zona Blu.