Dieta low-carb (dieta a basso contenuto di carboidrati) o dieta low-fat (dieta a basso contenuto di grassi), quale delle due diete è la più efficace per dimagrire? A questo dilemma hanno provato a dare una risposta i ricercatori della Stanford University School of Medicine, California. Lo studio, pubblicato il 20 febbraio sulla rivista JAMA, mette a confronto le due diete rivelando un fatto sorprendente: il taglio di carboidrati o grassi riduce il peso in eccesso nella medesima proporzione. Nessuna differenza dunque, in termini di possibilità di efficacia, tra le due diete.

Ma le sorprese non finiscono qui.

Low-carb VS Low-fat: quale dieta dimagrante scegliere?

Gli scienziati americani hanno indagato se i livelli di insulina o di uno specifico pattern genotipo potessero dare delle indicazioni nel predire la riuscita o meno del dimagrimento per una persona che scegliesse l'una o l'altra dieta. Come dimostrato da studi precedenti esistono infatti tutta una serie di fattori, tra cui quelli genetici, i livelli di insulina e la composizione del microbioma, che sarebbero in grado di incidere sulla perdita di peso. Spesso ci chiediamo come mai quel nostro amico è riuscito a dimagrire e noi, pur seguendo la stessa identica dieta, abbiamo fallito miseramente. Christopher Gardner, professore di medicina e autore principale dello studio, in un'intervista che appare su Science Daily, spiega: "È perché siamo tutti molto diversi e stiamo appena iniziando a capire le ragioni di questa diversità, forse non dovremmo chiederci qual è la dieta migliore, ma qual è la dieta migliore per chi?".

Lo studio

Per la ricerca sono state reclutate 609 persone di età compresa tra i 18 e i 50 anni (50% donne, 50% uomini). I volontari sono stati suddivisi casualmente in due gruppi dietetici: dieta basso contenuto di carboidrati o dieta basso contenuto di grassi, da seguire per un periodo di 12 mesi (durante questo periodo il 20% circa dei partecipanti ha abbandonato lo studio, per cause varie).

Prima di iniziare la dieta è stato loro sequenziato una parte del genoma (al fine di individuare specifici modelli genici associati alla produzione di proteine ​​che modificano il metabolismo dei carboidrati o dei grassi) e sono stati sottoposti a dei test per misurare i livelli d'insulina nel sangue a digiuno. Periodici controlli su peso e variazioni dei livelli d'insulina sono proseguiti durante tutto l'arco dell'anno di ricerca.

Per i primi due mesi dello studio, ai partecipanti è stato chiesto di tenere sotto controllo l'apporto di carboidrati o grassi (a seconda che si trattasse del gruppo low-carb o low-fat) limitandoli a soli 20 g al giorno. Dopo il secondo mese i volontari hanno apportato nella dieta dei piccoli aggiustamenti (secondo le necessità), aggiungendo 5-15 g di grassi o carboidrati gradualmente, con l'obiettivo di raggiungere un equilibrio che avrebbe permesso in teoria di mantenere il peso raggiunto per il resto della loro vita. Alla fine dei 12 mesi, coloro che seguivano una dieta a basso contenuto di grassi hanno raggiunto un consumo medio giornaliero di grassi pari a 57 g, mentre i volontari che seguivano un regime a basso contenuto di carboidrati sono arrivati ad ingerire circa 132 g di carboidrati al giorno.

Le diete sono state dunque abbastanza equilibrate, costituite da cibi non trasformati o di bassa qualità (ad es. si alla frutta, no alle bibite gassate; si all'avocado, no al lardo) e non così restrittive da affamare i partecipanti.

I risultati: quale delle due diete avrà fatto perdere più peso?

Alla fine dello studio, le persone di entrambi i gruppi avevano perso, in media, 13 libbre (circa 6 kg). C'erano ancora, tuttavia, delle profonde differenze nella risposta alla dieta (quale che essa fosse) tra un individuo e l'altro. Alcune persone hanno persino registrato degli aumenti di peso ed il tanto temuto effetto yo-yo (oscillazioni del peso). Inoltre, contrariamente alle ipotesi formulate dagli scienziati prima di iniziare lo studio, non è stata trovata alcuna associazione tra il modello genotipico o i livelli di insulina a digiuno con la propensione ad avere successo o meno con l'una o l'altra dieta.

Dunque ancora una volta non si è capito perché esistano simili differenze nei risultati (sulla base di questi due parametri) tra la possibilità o meno di dimagrire a seconda del tipo di dieta che decidiamo di intraprendere. Dipenderà dal microbioma, l'epigenetica o da un diverso pattern di espressione genica? Senz'altro serviranno ulteriori studi per chiarire tutti questi aspetti, ma una cosa è certa: di fondo la strategia per perdere peso con un approccio a basso contenuto di grassi o a basso contenuto di carboidrati (purché si tratti di diete sane ed equilibrate) è del tutto simile. Low-carb Vs Low-fat finisce in pareggio.