Torna prepotentemente in Europa la zanzara 'aedes aegypti', colpevole di veicolare molte patologie tropicali abbastanza gravi come la febbre gialla ed il tanto temuto virus Zika. Questa volta lo stato d'allerta è stato diffuso dal Centro europeo per il controllo delle malattie, mettendo in guardia tutti i paesi dell'unione europea ad aumentare lo stato di sorveglianza su questo tipo di zanzare. Dalle ultime ricerche fatte dagli esperti, da oltre 10 anni questa specie si è insediata stabilmente a Madeira, presso il Mar Nero.

Lo scorso anno la zanzara ha fatto capolino in Egitto con piccole apparizioni anche in Spagna, dove ci sono stati avvistamenti nei pressi delle Canarie.

"Se non vengono messe in atto misure di prevenzione efficaci, questo insetto aumenterà drasticamente la sua diffusione in tutte le aree dell'Europa, con il pericolo che diventi un incubatore di vettori in tutto il continente. Aumentando il pericolo di focolari di virus".

La zanzara

L'insetto ha origine nell'America tropicale la somiglianza con la zanzara comune è notevole ma, ad un'attenta analisi visiva è facilmente individuabile. Il segno particolare che la distingue dalle altre zanzare, sono delle minuscole macchioline bianche sulle zampine. Osservandola bene sulla parte superiore del corpo, il torace per intendersi, si possono notare delle bande di colore leggermente più chiare rispetto all'arresto.

Cos'è la febbre gialla

Ci sono due tipi di febbre gialla, quella silvestre e quella urbana. Innanzitutto bisogna precisare che, per essere contagiati, una zanzara punga una persona o una scimmia infetta, e conseguentemente punga un uomo trasmettendogli la malattia. Almeno metà delle persone infette non ha sintomi, solo un 30% sviluppa una forma di febbre gialla con sintomi moderati, mentre nel 10% dei casi si trasforma in una forma grave.

Addirittura il 5% delle persone con questa infezione può morire. In quei rari casi dove il paziente si accorge dei sintomi, possono verificarsi due fasi: la prima è quella acuta, dove il paziente avverte i primi sintomi influenzali, con conseguenza di perdita di appetito, nausea, vomito e febbre. Invece, una parte di queste persone può passare alla fase tossica molto più grave, il paziente ha dai tre ai sei giorni di incubazione successivamente si passa in una fase acuta dove, molte persone riescono a recuperare il sole 24 ore, altri invece, passano alla fase tossica, questa fase è caratterizzata da sintomi molto più gravi, si possono avere delle emorragie in tutte le parti del corpo.