Un recente studio sul diabete avrebbe evidenziato che questo tipo di patologia non ne avrebbe solo 2 tipi, bensì 5 diversi. Attraverso una selezione più approfondita e raffinata la medicina potrebbe riuscire, quindi, a fornire strumenti per l’individuazione di terapie più appropriate ai casi specifici di trattamento dei singoli pazienti.
Cinque tipi di diabete: i risultati dello studio
Lo studio nato dalla collaborazione dell’Institute for Molecular Medicine Finlandese e il Lund University Diabetes Centre in Svezia avrebbe fatto emergere la presenza di ben cinque forme di diversi tipi di diabete contro le tipologie, attualmente individuabili, nelle forme di tipo 1 e 2.
Lo studio, praticamente, si baserebbe sul fatto che questo tipo di patologia è strettamente in relazione ad una serie di variazioni e disordini di tipo metabolico, cronici, alimentari, ed altri, che caratterizzano la presenza dei valori nel sangue della glicemia alta (iperglicemia). I livelli di glicemia elevati, però, potrebbero essere causati da una serie di fattori scatenanti anche di tipo genetico, cioè acquisiti dalla nascita, capaci di ridurre la concentrazione di insulina o ridurre la sua efficacia nell’organismo, incidendo negativamente e inevitabilmente sulla progressione della malattia. I ricercatori hanno basato il loro studio sull’attenta osservazione di 14.775 pazienti di età compresa tra 18 e i 97 anni, suddivisi per età e insorgenza della patologia ed altre caratteristiche importanti come la presenza di sovrappeso e le diverse funzionalità del pancreas.
Hanno tenuto sotto stretta osservazione i pazienti attraverso l’ausilio di sistematici controlli ematici per l’individuazione dei livelli di secrezione di insulina, di insulino-resistenza, livelli dello zucchero, ecc. Sono quindi giunti alla suddivisione di ben cinque diversi gruppi della malattia, tra i quali tre forme più gravi e due meno pericolose.
Trattamenti più mirati per i pazienti diabetici
I sottotipi di diabete identificati dallo studio necessitano di trattamenti, secondo i ricercatori, estremamente diversi anche grazie all’identificazione di diversi tipi di ‘microbiomi’ cioè quell’insieme di microrganismi che vivono in simbiosi con il nostro organismo e in particolare del nostro apparato digerente, che possono interagire differentemente alla somministrazione dello stesso farmaco per il diabete nei vari pazienti.
I risultati dello studio, dunque, risultano coerenti con la tendenza sempre più presente, in ambito scientifico, dell’adozione di una ‘medicina di precisione’, che analizza maggiormente e considera le effettive differenze organiche o congenite presenti negli individui e che mira ad una gestione sempre più idonea delle malattie.