Contrariamente a ciò che si pensa, le abilità cognitive dipendono considerevolmente anche dalla grandezza del nostro cervello e a sua volta, quest'ultima, può dipendere da fattori inaspettati come l'alimentazione. Questo è emerso da un recente studio effettuato nei Paesi Bassi.
Lo studio
I partecipanti allo studio hanno comunicato la loro alimentazione per un mese intero: la loro dieta, molto simile a quella mediterranea, prevede l'utilizzo maggiore di prodotti vegetali, cereali, frutta, pesce, olio d'oliva e la riduzione considerevole di prodotti grassi, bevande gassate, succhi di frutta, zucchero, alcol e sale.
É emerso che una dieta sana e un'alimentazione intelligente ed equilibrata sono i capisaldi per un buon funzionamento cognitivo. Ai soggetti, infatti, è stato assegnato un punteggio da 1 a 14 e in base alla propria dieta è stato dimostrato come coloro che fanno uso di prodotti sani abbia un volume encefalico molto più accentuato rispetto a chi preferisce utilizzare prodotti grassi e poco sani. I partecipanti dello studio, successivamente, sono stati sottoposti a risonanza magnetica proprio per valutare la grandezza del cervello.
I limiti della ricerca
Sicuramente questa scoperta è da tenere assolutamente in considerazione per quanto riguarda persone anziane dal momento che la grandezza del cervello si riduce molto andando avanti con l'età.
Ovviamente la ricerca in questione non è esente da limiti: è naturale innanzitutto che le funzioni cognitive non dipendono esclusivamente dal volume encefalico ma anche da molti altri fattori, così come l'intelligenza non è qualcosa di definibile scientificamente al 100% dal momento che esistono diversi tipi di intelligenza. Successivamente, c'è da dire che non esiste un cibo specifico che posso incrementare la grandezza del cervello, ma è la dieta nel complesso ad essere utile per la questione.
É anche vero che le abitudini alimentari riportate nello studio si basano su un periodo brevissimo di tempo e per ora non c'è nessuna conferma che la scoperta potrebbe valere per un periodo di tempo prolungato, dal momento che non esiste un rapporto causa-effetto tra l'alimentazione e il volume encefalico.
La relazione tra dieta sana e spessore cerebrale è evidente e certa, ma non necessaria a chiarire qualsiasi dubbio o a fornire una cura definitiva per malattie neurodegenerative o per situazioni inevitabili come la vecchiaia.