Hai fatto serata con gli amici e hai esagerato con i Negroni? No problem: la pillola anti-sbronza è qui per aiutarti.

Gli scienziati della Keck School of Medicine dell'Università della California meridionale hanno messo a punto un metodo innovativo per ridurre gli effetti del post-sbornia.

Non si tratta del solito e ripetitivo rimedio della nonna, per cui si credeva che bere una piccola quantità d’alcol al risveglio aiutasse a mitigare i postumi della sbronza.

Il successo della pillola

Stiamo parlando di una pillola, testata con successo al momento solo sui topi, composta da un concentrato di enzimi che aiutano il fegato a metabolizzare le sostanze tossiche dell’alcool e riescono persino a farti svegliare più riposato la mattina.

In realtà al momento non esistono trucchi che permettono una rapida guarigione del dopo sbronza, si deve solo aspettare che il fegato rilasci specifici enzimi in grado di degradare l’etanolo in eccesso presente nel sangue.

L’epatologo Cheng Ji si è dedicato alla ricerca di tre enzimi che hanno la particolarità di trasformare l'alcool in molecole innocue, che vengono poi eliminate dall'organismo. Tali proprietà erano già state analizzate e studiate in passato, ma era necessario trovare un metodo per introdurre gli enzimi in modo protetto nel nostro organismo ed essere utilizzati di conseguenza dal fegato. Pertanto, Ji è ricorso a nanocapsule prodotte con materiali controllati ed approvati dall’americana Food and Drug Administration.

A questo punto ha iniettato le suddette capsule all’interno del sistema circolatorio di topi un po’ sbronzi (scena esilarante).

I risultati

Il livello di alcool nel sangue si dimezzato in sole 4 ore. Al contempo i valori dell’acetaldeide, la sostanza che ti fa venire mal di testa e nausea, sono rimasti minimi. Infine, i topi trattati si sono svegliati più dolcemente dal sonno della sbornia rispetto ai propri coetanei a cui non era stata somministrata la capsula.

Gli studi successivi certificheranno l’assenza di effetti collaterali e, se tutto dovesse andare per il verso giusto, i primi test e somministrazioni sull’uomo avverranno entro il prossimo anno.

Diversamente dalla nota ironica dalla quale siamo partiti con l’articolo, purtroppo (o per fortuna) le capsule saranno utilizzato solo per scopi medici, in particolare per ridurre i livelli di tossicità dell’alcool dei pazienti che arrivano in condizioni critiche al pronto soccorso.