Un gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo, coordinato da Martin Fussenegger, ha dimostrato che la caffeina è in grado di attivare il meccanismo di regolazione del glucosio nel sangue. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione tramite esperimenti di biologia sintetica pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications.

Un circuito genetico progettato artificialmente

L'ipotesi di partenza dei ricercatori era quella che la caffeina potesse funzionare da regolatore per i livelli di glucosio all'interno del sangue. Hanno così sintetizzato in laboratorio un circuito genetico chiamato C-Star (caffeine-stimulated advanced regulator) che è stato successivamente trasferito in alcuni topi nei quali era stato riprodotto il diabete di tipo 2.

Questo circuito genetico, stimolato dalla caffeina contenuta nei prodotti commercialmente disponibili, è in grado di sintetizzare una molecola che viene utilizzata nel trattamento del diabete di tipo 3. La molecola in questione è riuscita a regolare i livelli di glucosio nel sangue.

La biologia sintetica come possibile strada per la cura alle malattie

La biologia sintetica è una branca della biologia che si occupa di progettare e fabbricare dei circuiti biologici non esistenti in natura o riprodurre e riprogettare quelli già esistenti con opportune modificazioni. Tramite questi modelli è possibile studiare in laboratorio il loro funzionamento osservando come questi si comportano una volta inseriti in un sistema biologico più complesso.

Tale branca della biologia sfrutta la conoscenza di biotecnologie e altri aspetti della disciplina quali la biologia evoluzionistica, molecolare e degli organismi viventi intesi come sistemi in continua evoluzione. Come specificato dagli stessi componenti del team di ricerca, il risultato ottenuto non è altro che una prova di principio, ovvero la dimostrazione che questa tecnica ha una comprovata efficacia, ma si è ancora lontani dalla possibilità di sperimentarla sull'uomo.

Il risultato ottenuto dal gruppo di ricercatori svizzero pone le basi su una possibilità di applicazione della biologia sintetica in campo biomedico, costruendo e modificando dei circuiti genetici in grado di essere stimolati da sostanze comuni per combattere alcuni tipi di malattie in modo molto poco invasivo, senza alterare troppo lo stile di vita della persona.