Un nuovo richiamo alimentare è arrivato, in questi giorni, dal Ministero della Salute. Si tratta dell'ennesimo avviso di ritiro diramato quest'anno, volto a tutelare i consumatori da eventuali problemi di salute causati da probabili contaminazioni.

L'avviso in questione è stato pubblicato il 20 settembre sul sito ufficiale del dicastero, e riguarda quattro lotti di acqua minerale Fonte Itala che conterrebbero del tricloroetilene oltre i limiti massimi stabiliti dall'allegato II del Decreto Ministero della Salute del 10 febbraio 2015.

I lotti interessati

Nello specifico, il Ministero della Salute ha predisposto il ritiro di quattro lotti di acqua minerale naturale Fonte Itala chiarissima, effervescente e frizzante. Leggendo l'avviso, si evince che il prodotto presenterebbe una concentrazione di tricloroetilene superiore a quanto previsto dalla legge, ovvero microgrammi 0,2/l. Nella sezione "Avvisi di sicurezza" si ordina il richiamo delle confezioni di bottiglie PET da 1,5 litri, contrassegnate dai seguenti numeri di lotto: L110918, L120918, L130918 e L150918. La scadenza, invece, è entro settembre 2019.

L'acqua è stata imbottigliata da Fonte Itala S.r.l.

presso lo stabilimento di Atella, in provincia di Potenza. Ricordiamo che il tricloroetilene - noto comunemente come trielina - è un alogenuro alchilico che potrebbe risultare cancerogeno. A temperatura ambiente si presenta come un liquido non infiammabile, incolore e dall'odore dolciastro. Viene utilizzato soprattutto come solvente per composti organici ma, nel corso degli anni, vi si è fatto ricorso anche per l'estrazione di oli vegetali da piante di cocco, soia e palma, e per il processo di decaffeinazione del caffè.

Intorno agli anni '70, però, l'industria alimentare e farmaceutica hanno deciso di metterlo da parte per la sua sospetta tossicità e cancerogenicità. Del resto, si tratta di una sostanza che può indurre a depressione il sistema nervoso, producendo effetti simili a quelli dei disturbi da ubriacatura da alcool.

La raccomandazione del presidente dello Sportello dei Diritti

Il presidente dello "Sportello dei Diritti", Giovanni D'Agata, ci ha tenuto a precisare che coloro che hanno acquistato confezioni d'acqua recanti i lotti segnalati dal Ministero della Salute, non devono berla e devono riconsegnarla al punto vendita presso cui è stato effettuato l'acquisto. Allo stesso tempo, ha ricordato che per tutti gli altri numeri di serie e prodotti non evidenziati nel documento ufficiale, non vi è alcun rischio per i consumatori.