Il lievito di birra passa sotto il vetrino del CNR per una ricerca sulle malattie neurodegenerative. A renderlo noto è uno studio interdisciplinare tutto italiano pubblicato sulla rivista specializzata Scientific Reports e condotto dal CNR (CNR-Ibbr) in collaborazione con un team di ricerca dell’Università del Salento diretto dal professor Pietro Alifano.

La ricerca è stata condotta sul Saccharomycescerevisiae (S. cerevisiae), nome scientifico del comune lievito di birra, e ha dato risultati molto significativi dal punto di vista medico-scientifico.

La Fratassina, proteina mitocondriale la cui carenza genera una malattia degenerativa, è stata rinvenuta anche nel lievito di birra. Da questa similitudine è scaturito l'interesse nello studio per il lievito, per portare avanti la ricerca nel campo delle malattie neurologiche degenerative.

Lievito di birra e patologie neurodegenerative

“Un passo avanti nella conoscenza di tre proteine ribosomiali mitocondriali”, sono queste le parole del professor Luigi Del Giudice, soddisfatto della scoperta fatta sul lievito di birra. Grazie allo studio italiano, infatti, sono stati isolati i tre geni che hanno il compito di trasportare l’informazione genetica necessaria per fabbricare le rispettive tre proteine essenziali per la vita della cellula.

In caso di difetto o di carenza di queste proteine, è probabile l’insorgenza di patologie neurodegenerative umane.

Le indagini sul lievito di birra sono state condotte utilizzando come strumento di ricerca il Tellurito di potassio, un composto chimico tossico che, a temperatura ambiente, si presenta come un solido bianco inodore.

Il tellurito di potassio è noto per essere legato a gravi patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer. Adesso, parrebbe che le tre proteine ribosomiali mitocondriali individuate con questo studio sul lievito di birra e coinvolte nella resistenza al Tellurito di potassio nel lievito, potrebbero giocare un ruolo importante nell’ingenerare disfunzioni neurodegenerative.

La ricerca del CNR

La scoperta dei tre geni del Dna nucleare si configura come un tangibile passo avanti nel panorama scientifico poiché i suoi risultati possono avere ripercussioni positive nella produzione di farmaci ad alto potenziale terapeutico per la cura di malattie a carico del sistema neurologico.

Le indagini effettuate sul lievito di birra dai ricercatori italiani si sono avvalse di tecniche di genomica e di biologia molecolare e hanno avuto come punto di partenza la Fratassina, una proteina allocata nei mitocondri. I mitocondri sono piccoli organelli cellulari propri degli organismo eucarioti e rappresentano la centrale energetica di una cellula. All’interno dei mitocondri, infatti, avviene la respirazione cellulare, grazie alla quale essi riescono a produrre energia sotto forma di molecole di ATP (Adenosina Trifosfato).

Una eventuale mancanza della Fratassina nei mitocontri, oppure un suo difetto, è la causa della malattia nota come atassia di Friedreich (Frda).

Da questa osservazione, il passo in avanti. La Fratassina, infatti, è stata ritrovata anche nel lievito di birra, cosa che ha fatto scaturire l’interesse verso l’approfondimento sul Saccharomycescerevisiae (S. cerevisiae) con il risultato di aver trovato un trait d’union, ossia le tre proteine del ribosoma mitocondriale, all’interno del percorso associativo tra i geni danneggiati e le patologie neurodegenerative.