È all’esame della Commissione Sanità del Senato la proposta di legge presentata dai senatori del PD Paola Boldrini e Dario Parrini. Il disegno di legge numero 299 vuole riconoscere la fibromialgia quale malattia invalidante e dunque essere esentata dalle spese sanitarie. I costi per i farmaci sono veramente molto elevati perché sono antidolorifici e miorilassanti che permettono un po’ di beneficio alle persone colpite dalla malattia. La fibromialgia causa forti dolori in tutto il corpo al punto da limitare i movimenti, ma ad oggi i pazienti devono curarsi a proprie spese.

La fibromialgia provoca dolori costanti

La fibromialgia è una sindrome cronica del dolore causata da disfunzioni neurologiche dei recettori predisposti alla codifica dell’impulso sbagliato dei nocicettori. Questi recettori segnalano un danno ai tessuti tramite la sensazione dolorosa ma, nel caso della fibromialgia, il dolore c'è ma senza danno tissutale. Il malato avverte dolori continui in tutto il corpo, a partire dell’apparato scheletrico per arrivare ai muscoli. Da qui il nome di fibromialgia, fino ad adesso considerata una malattia rara. La patologia colpisce soprattutto le donne ed è una malattia multifattoriale che richiede l’intervento di numerose branche della medicina per essere individuata.

Spesso viene confusa con una sindrome reumatica ma gli esami di laboratorio risultano negativi. I pazienti si devono sottoporre a moltissimi accertamenti quasi sempre a pagamento fino a giungere in uno dei pochi centri in Italia di diagnosi di fibromialgia. Qui le analisi per individuare la patologia sono mirate e consistono nella pressione di alcuni punti del corpo chiamati tender points.

Se questi causano dolore allora finalmente si arriva alla diagnosi definitiva.

Il nuovo decreto legge proposto

Nel 1992 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso la fibromialgia tra le malattie riconosciute. Il processo di riconoscimento di malattia invalidante è già avanti molti paesi d’Europa ed in Italia è stato proposto dal decreto-legge numero 299 attualmente al vaglio della commissione sanità.

Il ddl prevede una maggiore conoscenza della patologia attraverso studi clinici, valorizzando il ruolo dei volontari che sono spesso le persone più vicine ai malati. La fibromialgia dovrà essere riconosciuta quale malattia invalidante e i pazienti dovranno avere tutti i benefici di legge sull’esenzione dal pagamento di esami e cure.

Oltre alla tutela dei malati, bisognerà creare nuovi centri di ricerca e definire presidi farmacologici e protocolli terapeutici di riabilitazione. Il Ministero della Salute dovrà raccogliere i dati sulla malattia e valutarne l’andamento per vagliare le strategie di cura più mirate. I presidi di studi saranno suddivisi per regione e dovranno inviare i risultati delle analisi annualmente e con finalità statistiche.

Ogni tre anni il Ministero della Salute dovrà inviare una relazione alle due Camere con l’attuale stato della conoscenza. Il Ministero della Salute e quello del Lavoro dovranno garantire la possibilità ai malati di svolgere il telelavoro. La fibromialgia causa persistenti dolori che impediscono lo svolgimento di una vita normale ed è giusto che chi ne è affetto sia seguito con tutta l’attenzione del caso.