Vaccini, ministra Grillo e infermieri: una dichiarazione focalizzata sull'etica, la deontologia professionale e la comunicazione. Un tema delicato quello relativo all'obbligo vaccinale che passa, secondo la ministra della Salute, attraverso una metodologia comunicativa che contrappone la scienza all'opinione. È davvero così oppure esistono ottiche differenti da cui guardare la questione?

La ministra Grillo ha espresso la sua posizione parlando a Roma durante la presentazione del nuovo codice deontologico di Fnopi (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche).

Vaccini, la ministra Grillo parla di etica e deontologia

L'accostamento tra la ministra pentastellata e il tema vaccinale suscita sempre sentimenti contrastanti e spesso estremamente polarizzati in base alle proprie competenze e sensibilità verso la salute del singolo e della collettività.

Non sempre la visione predominante è però quella maggiormente attinente alla realtà e accettata da tutti. Questo dipende da diversi motivi di natura ideologica, culturale e sociale. A tutto ciò bisogna aggiungere cause specifiche e, soprattutto, provvedimenti ritenuti talvolta discutibili come quello di radiare dall'Ordine i medici che dissentono dall'approccio (e dal contenuto) comunicativo voluto dal Ministero della Salute.

Giulia Grillo, quindi, ha tentato di fare leva sulla categoria degli infermieri per sollevare il tema dell'obbligo vaccinale in Italia e del presunto difetto di comunicazione. Dopo la "captatio benevolentiae" della ministra verso gli infermieri che rappresenterebbero "uno degli assi portanti del nostro SSN", l'esponente del Governo Conte ha cercato di esortare la categoria a comunicare con i pazienti in base all'orientamento ministeriale, citando i concetti di deontologia e di etica della professione.

Giulia Grillo sui vaccini: 'Fare buona informazione'

"Nel vostro codice deontologico c'è un articolo sull'uso dei social in modo etico - dice la Grillo - che mi ha colpito molto". Parlando di comunicazione, la ministra ha voluto chiarire la sua visione: "Sul tema della comunicazione della scienza ci sono gravi problemi" in questo periodo, sottolineando in particolare la.criticità sul tema dei vaccini.

Una questione "bollente" sul quale l'esponente del Movimento 5 Stelle si è voluta soffermare perché si sentirebbe accusata in prima persona: "Le persone non sanno che ci sono ricercatori che spendono una vita per dimostrare una tesi. E poi c'è chi in poco tempo con la propria opinione pensa di smontare tutto".

Nonostante il lavoro degli studiosi, non è solo il tempo speso a garantire la bontà di una ricerca, ma anche la veridicità della qualità dei risultati ottenuti e la loro divulgazione completa e mai parziale.

La Grillo, dunque, ha chiamato gli infermieri all'azione, poiché la loro professione li porta ad essere a stretto contatto con chi sta male o ha bisogno di cure e, inoltre, con chi si prende cura del malato.

Per questo motivo ha affermato: "Potete fare tanto per fare buona informazione".

Le critiche alla ministra Grillo sui vaccini e la sua risposta

A chi in questi mesi le ha rinfacciato di aver raccolto voti portando avanti la lotta contro l'obbligatorietà dei vaccini adducendo motivazioni scientifiche, cambiando poi opinione dopo essere stata eletta, la ministra della Salute non ha risposto direttamente. Ad ogni modo, i suoi interventi sul tema vaccini risalenti alla campagna elettorale possono ancora essere reperiti in rete, strumento attraverso il quale il Movimento 5 Stelle ha portato avanti la sua proposta elettorale.

Alla conferenza Fnopi, la ministra ha dichiarato senza mezzi termini: "Non dirò neanche morta che i vaccini fanno male".

Giulia Grillo crede, infatti, nella scienza e sostiene che tutto ciò che circonda l'uomo è nato grazie anche al suo contributo: "È assurdo pensare continuamente a complotti - continua - Non si può dire che vengono fatti esperimenti perché qualcuno ci guadagna".

Questa dunque l'opinione della ministra della Salute, la quale ha lasciato intendere di essere diventata una sorta di "vittima" di attacchi ingiustificati sul tema vaccinale. Ora sarà compito di infermieri e medici decidere se abbracciare la sua opinione e il conseguente invito ad un'informazione, oppure se ragionare seguendo altri punti di vista, naturalmente sempre supportati da risvolti scientifici.