Dal 14 gennaio 2022 entreranno in vigore le nuove regole sull'utilizzo della plastica monouso non biodegradabile e non compostabile. L'Unione europea con la direttiva 2019/904/Ce aveva dato agli stati membri indicazioni chiare sulla limitazione all'uso della plastica: ne viene prodotta e consumata troppa e questo è un grave problema per l'Ambiente in quanto servono tra 100 ai 1.000 anni affinché i polimeri della plastica si decompongano.
In particolare sono stati vietati i piatti di plastica monouso, le cannucce, i bastoncini cotonati, i bastoncini per palloncini, le plastiche ossi-degradabili e i contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.
Per le bottiglie di plastica viene già utilizzata dalle società una parte di plastica riciclata, creando delle linee apposite negli stabilimenti di imbottigliamento, ma essendo la domanda ancora troppo alta, il riciclo non può soddisfare tutta la richiesta.
I numeri dell'inquinamento da plastica nell'ambiente
Secondo uno studio della Commissione europea oltre l'80% dei rifiuti marini è costituito da plastica e ben il 70% sono i prodotti oggetto della direttiva ora entrata in vigore, di cui il 20% costituito esclusivamente da bicchieri. Solo in Italia ne utilizziamo e smaltiamo dai 16 ai 20 milioni al giorno: frammenti di plastica e polistirolo sulle nostre coste sono al primo posto come inquinanti, seguono tappi, cannucce, bottiglie e contenitori di plastica che rappresentano il 4,6% del totale; tutto ciò che serve per un pasto d'asporto, ovvero bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica usa e getta si piazza all'ottavo posto, per un totale di 3,5%.
Il fenomeno a livello globale è imponente: per il Wwf produciamo 396 milioni di tonnellate di plastica all'anno che si riversano successivamente nell'ambiente con conseguenze disastrose, non solo per oceani e mari. Secondo un recente rapporto della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) la plastica non mette a rischio solo gli oceani e contribuisce ad aumentare l’effetto serra, ma sta anche inquinando i terreni coltivati con gravi rischi per la salute degli esseri umani.
Una soluzione per limitare il consumo di plastica in casa: filtri per purificare l'acqua senza comprare bottiglie
I grandi cambiamenti nelle abitudini nocive per l'ambiente iniziano sempre con piccoli gesti che si diffondono nella comunità. Come si sta limitando l'utilizzo dei veicoli inquinanti nelle grandi città, così si dovrebbe iniziare a limitare il consumo di plastica, come quella delle bottiglie.
Adottando un comportamento virtuoso, per esempio installando un filtro per purificare l'acqua di casa, si farebbe del bene all'ambiente e anche alle tasche. Il governo italiano garantisce per tutto il 2022 un bonus sotto forma di credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute per l'installazione di un purificatore d'acqua al nostro rubinetto.
Aquafarma Italia, con 70 anni di esperienza nel settore dei depuratori d'acqua, segue il cliente in ogni aspetto, dall'installazione dei filtri, alla manutenzione a quello economico per la detrazione di imposta. Oltre ai bonus del governo, il consorzio Aquafarma propone incentivi e un piano economico per l'installazione molto vantaggioso, in cui si paga di fatto solo la manutenzione. Maggiori informazioni si possono chiedere al numero verde gratuito 800 593 218 oppure compilando un form predisposto sul sito aziendale a cui fare tutte le domande e richieste del caso.