Come si fa a superare la fine di una relazione sentimentale? C'è chi ha paura di non riuscire a sopravvivere al dolore, di non poter vivere senza il partner e che nulla abbia più senso senso dopo la fine di un amore.

Questi sono alcuni dei pensieri più ricorrenti di chi termina una relazione e non riesce a reagire. Stringere legami fa parte dell'uomo stesso che si è evoluto per creare relazioni significative e, a livello ancora più ancestrale, procreare e mantenere viva la specie, come sovente ha spiegato la psicologia e l'antropologia, nonché la Psicologia dei gruppi.

Avere una storia d'amore ci fa sentire felici, ci appaga, ci dà quel qualcosa in più che non ci fa sentire soli, sempre che sia 'sana' e non tossica. Non importa da quanto dura o quanta intensità e progettualità siano state messe in gioco: ognuno, proprio in virtù dell'unicità che contraddistingue l'essere umano, reagisce in modo diverso. C'è chi supera la fine di una relazione in tempi abbastanza brevi e riuscendo ad elaborare la sofferenza e chi, invece, sprofonda nella disperazione, cercando qualsiasi mezzo per recuperare il legame o, al contrario, chiudendosi in se stesso respingendo ogni contatto con il mondo esterno e precludendosi la possibilità di nuove relazioni, convinto che andranno sempre nello stesso modo.

Uno dei rischi è quello di sviluppare ansia, depressione, somatizzazioni o attacchi di panico che possono compromettere seriamente la qualità di vita.

Cosa succede quando finisce una relazione

Perdere la persona amata causa sofferenza e, specie se la fine della relazione avviene senza motivazioni o improvvisamente, si sperimentano spesso sentimenti di incredulità e di rabbia, oltre che perdita di interesse e motivazione.

C'è anche chi nega a se stesso ciò che è accaduto, rifugiandosi nel meccanismo difensivo della negazione, che la protegge dal dolore. Vive come se non fosse accaduto nulla, ma questa sorta di 'coperta' non dura a lungo; la consapevolezza della perdita arriva comunque, causando profonda sofferenza e angoscia. In alcuni casi, si possono verificare anche casi di depersonalizzazione, caratterizzati da meccanismi di difesa più arcaici e difficili da trattare.

In molti casi la persona continua a ripensare al partner e mette in atto pensieri negativi e colpevolizzanti che possono riguardare sia chi lo ha lasciato che se stesso, magari colpevolizzandosi per la fine di quella relazione.

Soffrire è umano e 'normale' e serve per elaborare la sofferenza stessa, anche se sembra un paradosso. I problemi, infatti, nascono proprio quando si cerca di negare il dolore, che se non viene visto non può nemmeno essere capito e ristrutturato, dando a esso nuovi significati.

Come si supera la fine di una relazione?

Tanti sono i metodi e le strategie per cercare di elaborare il dolore per la perdita della persona amata. Può essere utile scrivere su un quaderno tutte le sensazioni che si stanno provando, di getto, così da visualizzare il dolore, dare a esso un nome e vederlo piano piano scomparire.

Il passo fondamentale per iniziare a riprendere in mano la propria vita è quello di avere la consapevolezza che la relazione è finita, evitando le illusioni o cercando disperatamente di far tornare la persona che ci ha lasciato. Nell'epoca dei social network è molto facile lasciarsi tentare dal guardare sempre cosa fa o chi frequenta il nostro ex. Niente di più sbagliato, non fa altro che perpetuare il dolore e innescare meccanismi di rabbia e gelosia. La fine di un amore può essere anche l'occasione per riscoprire se stessi e le proprie potenzialità creative e umane, specie se è stata tossica e ci siamo accontentati o abbiamo passato il tempo a compiacere il partner, pur di non perderlo. Importante sarà il prendersi cura di sé, magari con dell'esercizio fisico e una buona alimentazione.

Importante è anche un'adeguata qualità del sonno, indispensabile per il tono energetico e la gestione dello stress. Inoltre, è una buona idea dedicare del tempo ad attività piacevoli che, magari, avevamo messo da parte proprio per quella relazione che tanto ci ha fatto soffrire.

Se, invece, non si riesce a gestire il dolore e i pensieri diventano intrusivi e ricorrenti, potrebbe essere molto utile rivolgersi a un terapeuta, che aiuterà nel percorso di rielaborazione del dolore e della perdita.

Fonti:

Capobianco, L., Morris, J., & Wells, A. (2018). Worry and rumination: do they prolong physiological and affective recovery from stress? Anxiety, Stress, & Coping, 31(3)

Litner, J (2021). How to Get Over a Breakup. Psych Central.

Arntz, A. & Jacob G. (2001). Schematherapie in der Praxis. Beltz (trad. it.: Schema Therapy in azione: teoria e pratica. Sassari: Istituto di Scienze Cognitive Editore, 2013)