L’ultimo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), diffuso in occasione della Giornata Europea della Consapevolezza sugli Antibiotici, descrive una situazione critica per l’Italia. Ogni anno nel paese 11.000 persone muoiono a causa di infezioni resistenti ai farmaci, su un totale di 35.000 decessi registrati in Europa. Il consumo di antibiotici in Italia intanto è aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente, evidenziando una tendenza preoccupante che rischia di trasformare l’antibiotico-resistenza nella principale causa di morte entro il 2050.
Un consumo di antibiotici ancora troppo elevato
Nonostante le campagne di sensibilizzazione su un uso consapevole, il consumo di antibiotici in Italia è in aumento. Nel 2023, si è registrato un incremento del 6,4% rispetto all’anno precedente. Il 38% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con un uso maggiore al Sud (44,8%) rispetto al Nord (30,9%). Gli anziani e i bambini tra i due e i cinque anni sono le fasce d’età più esposte.
Negli ospedali italiani molte persone ricoverate contraggono infezioni e per curarle si usano antibiotici in modo molto frequente: quasi la metà dei pazienti ricoverati in Italia li riceve, contro circa un terzo negli ospedali europei. Questo utilizzo eccessivo o non sempre necessario favorisce la nascita di batteri cosiddetti "resistenti".
Sono microrganismi che, a causa dell'uso ripetuto e spesso sbagliato degli antibiotici, sviluppano la capacità di sopravvivere anche quando trattati con questi farmaci. Per esempio la Klebsiella o il Pseudomonas possono causare gravi infezioni (come quelle urinarie o alle ossa) che diventano difficili da curare proprio perché resistono agli antibiotici.
Per alcune di queste infezioni, i tassi di mortalità possono arrivare fino al 50-70%.
Gli obiettivi per il futuro
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha intanto stabilito alcune strategie per combattere l’antibiotico-resistenza. Prima di tutto, vuole ridurre l’uso generale di antibiotici e incoraggiare l’uso di quelli più sicuri ed efficaci, quelli del gruppo Access.
Questi farmaci sono consigliati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) perché funzionano bene contro molte infezioni e sono meno rischiosi per creare batteri resistenti. In Italia, però, solo il 47% degli antibiotici usati appartiene a questo gruppo, mentre l’OMS raccomanda che almeno il 60% degli antibiotici usati sia di questo tipo. Infine AIFA sottolinea anche l’importanza di migliorare la prevenzione delle infezioni, per ridurre la necessità di usare gli antibiotici fin dall’inizio.
Iniziative per aumentare la consapevolezza
Per affrontare questo tema, intanto l’ASL Brindisi ha promosso un’iniziativa locale in occasione della Giornata Europea della Consapevolezza sugli Antibiotici, celebrata il 18 novembre.
Il Dipartimento di prevenzione ha distribuito opuscoli informativi con un linguaggio semplice e diretto per educare i cittadini all’uso responsabile degli antibiotici.
Inoltre, il progetto educativo A lezione di One Health, rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, mira a diffondere un approccio integrato tra salute umana, animale e ambientale. Esso sottolinea l’importanza di preservare l’efficacia degli antibiotici per le future generazioni.