Sul circuito di Losail, in Qatar, Valentino Rossi ha conquistato l'ennesima vittoria di una carriera costellata di successi, davanti alle Ducati di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone.
Una domenica all'insegna del rosso e di Rossi
La domenica dei motori parte subito bene per i tifosi italiani, con la vittoria di Sebastian Vettel nel Gp di Malesia valido per il Mondiale di F1. Con il primo lampo rosso della giornata, la Ferrari torna al successo battendo le temutissime Mercedes. La rossa di Maranello non saliva sul gradino più alto del podio dal 2013 e ora pare essere tornata competitiva. La domenica di festa si chiude in serata, quando Valentino Rossi, dopo una sabato di qualifiche non proprio esaltanti, vince la gara inaugurale della MotoGp precedendo le Ducati dei due Andrea, Dovizioso e Iannone, portando a termine un'esaltante rimonta. Proprio le rosse di Borgo Panigale hanno rappresentato, però, la vera sorpresa della giornata. Dopo le ottime qualifiche, con la pole position ottenuta da Dovizioso, infatti, la Ducati era attesa al banco di prova della gara, dove avrebbe dovuto dimostrare di poter mantenere il passo e non essere competitiva solo sul giro secco. Detto, fatto. Dovizioso è stato a lungo in testa alla corsa, giocandosi la vittoria sino all'ultimo giro, ma nulla ha potuto di fronte all'ennesimo capolavoro di Valentino Rossi.
Dovi, l'eterno secondo
Ha sfiorato l'impresa Andrea Dovizioso, ma nella memoria di tutti rimarrà la rimonta di Valentino Rossi, partito decimo e arrivato primo. Eppure, prima della gara, alla Ducati avrebbero messo la firma per un secondo e terzo posto, visti gli ultimi anni tribolati. L'anno scorso, sullo stesso circuito, Dovizioso arrivò quinto con diversi secondi di distacco dal campione del mondo Marc Marquez. Ora, con la guida tecnica di Gigi Dall'Igna, la Ducati sembra aver ritrovato la strada giusta. Si attende con ansia la prima vittoria e, finalmente, questo sembra essere l'anno buono. L'aspetta anche il Dovi, un pilota che non può essere più diverso dal pluricampione Rossi. Se il primo è pacato e riservato, il secondo è esuberante e decisamente più mediatico. Sicuramente privo dell'immenso talento del pilota di Tavullia, Dovi ha sempre lavorato meticolosamente per colmare il gap che lo separa dai campionissimi, ammettendo per primo di essere un gradino dietro. Ecco perché la sua grande gara di domenica è stata oscurata dalla prestazione di Rossi, come la Luna che s'interpone tra Terra e Sole nascondendo quest'ultimo. Speriamo che questo sia davvero l'anno buono per la Ducati, e per il Dovi, ovviamente.