Dopo che hai corso tra i professionisti per più di dieci anni, girando su moto che raggiungono anche i 300 km orari, dev'essere dura riporre il casco in una mensola a prendere polvere, specie se ti chiami Casey Stoner. L'adrenalina funziona come una droga. Tutto il resto sembra perdere valore. Va bene la famiglia, va bene la pesca, vanno bene i soldi, tanti, che ti permettono di goderti una sorta di pensione anticipata, ma le gare sono un'altra cosa. L'abbiamo visto tante volte, un copione interpretato da tanti sportivi delle due e quattro ruote: prima il sofferto ritiro e poi il ritorno, spesso molto lontano dai livelli raggiunti ai tempi d'oro.

L'assenza di Pedrosa

Dopo la prima gara del Mondiale disputata in Qatar, Dani Pedrosa ha annunciato il suo temporaneo ritiro dovuto alla necessità di operarsi al braccio per via di una sindrome compartimentale. Troppo forte il dolore, impossibile e inutile continuare a correre in queste condizioni. Annuncio che ha colto di sorpresa un po' tutti gli addetti ai lavori, perché arrivato all'improvviso e senza che ce ne fosse sentore. Ma lo spettacolo deve continuare, anche senza un campione come Pedrosa, per cui subito si è aperta la caccia al sostituto per la sella lasciata libera dallo spagnolo. Il primo nome, quello a cui tutti, tifosi e addetti ai lavori, hanno pensato è uno solo: Casey Stoner. Sarebbe stata la soluzione perfetta, un ritorno in grande stile organizzato dal miglior regista, quello invisibile. Tifosi e giornalisti hanno cominciato a sfregarsi le mani. I temi sono e sarebbero tanti: il duello tutto in famiglia tra il campione del mondo in carica, Marc Marquez, e il pilota che forse ha mostrato, in senso assoluto, il talento più puro degli ultimi anni, nonché una rinnovata sfida tra Stoner e un Valentino Rossi che sembra vivere una seconda giovinezza. Si sa come sono andate le cose tra loro due, che non si sono mai particolarmente amati. Fortissimo sarebbe stato l'hype mediatico generato dal ritorno dell'australiano, forse pure troppo. Ma a scombinare i piani del regista e i sogni dei tifosi ci ha pensato l'HRC.

Stoner e quel tweet di dispiacere

Ci credeva Casey Stoner, tanto da proporsi alla Honda, lui che comunque in questi anni di assenza ha lavorato come tester e collaudatore proprio per la casa giapponese, come sostituto di Dani Pedrosa. Sarebbe stato pronto a posare la canna da pesca, baciare moglie e figlia, e rimettersi il casco per rientrare tra i grandi. Invece è stato lo stesso pilota australiano, attraverso il suo account Twitter, ad annunciare dispiaciuto che non se fa nulla. Mamma Honda ha detto no, sarà il giapponese Aoyama a sedersi sulla seconda Honda RC213V. Anche Livio Suppo, team principal della Honda, ha confermato che non ci sarà un ritorno dell'australiano. Le logiche del team hanno prevalso su quelle dello spettacolo. Dopo la prima gara, Marquez si trova già a dover inseguire Rossi e le Ducati, e i vertici della Honda hanno pensato che non è proprio il caso di mettergli nei box un personaggio ingombrante come Stoner che, inevitabilmente, attirerebbe su di sé l'attenzione di tutti. Pedrosa rappresentava il secondo pilota ideale, pronto a dare una mano e, come ha dimostrato negli ultimi anni, mai in grado di lottare veramente per il titolo e quindi di dar fastidio al pupillo Marquez. Con Stoner le cose sarebbero potute cambiare, specie se l'australiano si fosse dimostrato competitivo generando non poco imbarazzo. Per non rischiare, la Honda ha deciso di puntare su Aoyama, sicura del fatto che non metterà a repentaglio la leadership di Marquez. Stoner avrà ancora un sacco di tempo per andare a pesca mentre a noi tifosi e appassionati rimane solo l'amaro in bocca.