La cronoscalata all’Alpe di Siusi, quindicesima tappa del Giro d’Italia 2016, è stata una delle giornate più difficili della carriera per Vincenzo Nibali. Il Campione d’Italia ha perso 2 minuti e 10 secondi dalla maglia rosa Steven Kruijswijk. Un ritardo aumentato anche a causa di un incidente meccanico, ma dovuto in gran parte ad una condizione che sembra non voler mai arrivare a quel picco che in casa Astana si aspettava.

Nibali: “Accettare i risultati”

Vincenzo Nibali ha mostrato un po’ di logico nervosismo nell’immediato dopo tappae non ha rilasciato subito nessuna dichiarazione.

Ma più tardi, dopo aver smaltito l’adrenalina, ha parlato della sua corsa, seppure per monosillabi: “E’ andata come è andata, non posso dire molto, non lo so” sono state le prime parola del capitano della Astana “Bisogna accettare il risultato, anche se al traguardo è normale essere un po’ nervosi”.

E il risultato è stato davvero impietoso con Nibali, assestandogli due minuti ed oltre di distacco che riducono drasticamente le sue possibilità di lottare per la maglia rosa. Ma oltre al risultato è stata l’impressione destata dal Campione d’Italia durante la corsa, lui di solito perfettamente a suo agio in questo genere di prova. Invece Nibali ha dimostrato una condizione davvero precaria e una capacità di recupero limitata rispetto ai rivali, proprio quella che dovrebbe essere una delle sue doti vincenti.

Aspettando la cotta di Kruijswijk

Le speranze di poter tornare in corsa per la maglia rosa per Vincenzo Nibali sono ormai più concentrate su una possibile giornataccia di chi gli sta davanti piuttosto che su un suo attacco vincente. “A Corvara è stato Valverde a pagare, nella cronoscalata io, ma potrebbe succedere anche a Kruijswijk nella tappa dopo il giorno di riposo” è l’auspicio di Nibali.

Al siciliano restano sei tappe per cercare di sovvertire questo Giro d’Italia che nei pronostici della vigilia doveva essere suo, ancor più dopo il ritiro di Mikel Landa. Nibali potrà sfruttare una squadra decisamente superiore rispetto a quelle che hanno a disposizione non solo Kruijswijk ma anche Chaves, ma dovrà ritrovare le sue doti di fondo e recupero e una brillantezza in salita che fin qui non si è mai vista.