Il sorriso di Martina Caironi illumina la notte di Rio de Janeiro. La ventisettenne di Alzano Lombardo ha conquistato la medaglia d'oro nei 100 metri T42. Un'impresa straordinaria quella realizzata dall'azzurra che ha bissato il trionfo di Londra 2012 ed ha centrato la seconda medaglia alla Paralimpiadi di Rio (argento nel salto in lungo). Martina era la grande favorita della gara e in batteria aveva dimostrato di essere in grande forma.

La portabandiera azzurra sognava di centrare oro e record mondiale in un colpo solo. L'atleta lombarda è riuscita a rispettare il pronostico ma non ha centrato il crono che sognava alla vigilia della finale dei 100 metri T42. Subito dopo il traguardo Martina si è distesa sulla pista dello stadio Olimpico di Rio.

"Ho rischiato di perdere la protesi durante la gara"

La ragazza di Alzano Lombardo non ha trattenuto le lacrime. La fuoriclasse azzurra ha spiegato ai microfoni della Rai i motivi del pianto a dirotto. Martina si è commossa non solo per il nuovo trionfo olimpico. Un inconveniente a pochi metri dall'arrivo ha rischiato di trasformare il sogno in un incubo.

La ventisettenne ha precisato che ad un certo punto della gara ha temuto di perdere la protesi. Problematica che ha costretto Martina Caironi a rallentare notevolmente e subire la rimonta dell'atleta tedesca. L'azzurra è riuscita a gestire al meglio il notevole vantaggio e conquistare la medaglia d'oro.

La favola del caporal maggiore siciliano

Frenata finale che non ha permesso a Martina Caironi di centrare il record del mondo. Un appuntamento solo rinviato per Martina Caironi. Sul podio dei 100 metri T42 sale anche Monica Contraffatto. Un bronzo strepitoso per il caporale maggiore dell'esercito che ha perso la gamba durante una missione italiana in Afghanistan. La siciliana ha rialzato la testa e le imprese di Martina Caironi alle Olimpiadi di Londra l'hanno convinta ad affrontare la nuova sfida.

Nel giro di pochi anni Monica Contraffatto è passata dal letto di ospedale al terzo gradino del podio di Rio 2016. Un bronzo festeggiato come una finale mondiale nella sua Gela dove era stato installato anche un maxischermo.