Cresce l'attesa per i Campionati Mondiali di atletica leggera in programma a Londra dal 4 al 13 agosto 2017, un evento che sarà interamente coperto dai canali Rai. Di certo, è una kermesse che è già nella storia: sarà infatti l'ultima che vedrà al via il pluricampione olimpico e mondiale Usain Bolt che ha già annunciato il ritiro al termine della manifestazione. Il velocista giamaicano correrà sui 100 metri e nella staffetta 4x100.

Vediamo nel dettaglio, in ordine cronologico di svolgimento, tutte le finali in programma ed i record da battere.

Il primo titolo sui 10.000 maschili

Le prime medaglie ad essere assegnate nella giornata inaugurale del 4 agosto, saranno quelle dei 10.000 metri maschili. Campione in carica è l'idolo di casa, il britannico Mohamed Farah. Il record mondiale appartiene all'etiope Kenesisa Bekele (12'37"35 stabilito nel 2005).

Bolt contro tutti

Il 5 agosto sono in programma quattro finali, la prima è quella del disco maschile che due anni fa venne vinta dal polacco Piotr Malachowski, mentre il primato del mondo è sempre quello del tedesco dell'est Jurgen Schult (74,08 metri, 1986).

Successivamente si disputa la finale del salto in lungo maschile, titolo detenuto dal britannico Greg Rutherford mentre il record mondiale è sempre quello di 8,95 metri ottenuto da Mike Powell nel 1991 al termine di un duello con Carl Lewis entrato nella leggenda. Poi i 10.000 metri donne: campionessa mondiale è la keniota Vivian Cheruiyot, ma il primato mondiale è quello ottenuto dall'etiope Almaz Ayana alle Olimpiadi di Rio dell'anno scorso (29'17"45). Infine l'evento più atteso, la finale dei 100 metri maschili con Usain Bolt che detiene il titolo mondiale ed il primato del mondo con il fantastico tempo di 9"58 ottenuto a Berlino nel 2009.

Re e regina della maratona

Il 6 agosto si assegna il titolo iridato della maratona maschile, due anni ha trionfò l'eritreo Ghirmay Ghebreslassie, ma il miglior tempo mondiale resta quello del keniota Dennis Kipruto Kimetto del 2014, 2h02'57".

Nel primo pomeriggio sarà la volta della maratona femminile, titolo detenuto dall'etiope Mare Dibaba, primato mondiale della keniota Mary Keitani con 2h17'01" del 23 aprile di quest'anno. Alle 19 invece inizia la finale del salto con l'asta femminile, vinta a Pechino 2015 dalla cubana Yarisley Silva. Qui il record del mondo è sempre quello della russa Elena Isinbaeva, 5,06 metri del 2009. In serata si assegna l'alloro iridato del getto del peso maschile che nell'ultimo mondiale fu conquistato dallo statunitense Joe Kovacs. Il record in questo caso è del connazionale Randy Barnes, 23,12 metri ottenuto nel 1990. La velocità al femminile elegge poi la regina del mondo, va in pista la finale dei 100 metri donne che due anni fa fu vinta dalla giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce.

Resiste ormai dal 1988 il record mondiale della compianta Florence Griffith-Joyner, l'incredibile 10"49 ottenuto ad Indianapolis. Nel corso della giornata si assegna anche il titolo iridato dell'eptathlon, detenuto dalla britannica Jessica Ennis-Hill con il record mondiale costitutito sempre dai 7.291 punti della statunitense Jackie Joyner-Kersee ai Giochi di Seoul '88.

L'ora della 'gazzella

'Il 7 agosto sono in programma altre quattro finali: innanzitutto il lancio del martello femminile il cui titolo mondiale a Pechino 2015 fu appannaggio della polacca Anita Wlodarczyk che l'anno successivo avrebbe ottenuto anche il primato mondiale con la misura di 82,98. Poi la finale del salto triplo femminile - campionessa in carica la colombiana Caterine Ibarguen, primatista mondiale l'ucraina Inesa Kravec, 15,50 metri nel 1995 - e l'ultimo atto dei 110 ostacoli che venne vinto in Cina dal russo Sergej Subenkov, mentre il primato è quello dello statunitense Arries Merrit (12'80) del 2012.

Infine, i 1500 metri donne il cui titolo è detenuto da Genzebe Dibaba, primatista mondiale con il tempo di 3'50"07 (2015). La 'gazzella' d'Etiopia è tra le atlete più attese di questi campionati.

Scende in pista il fenomeno Van Niekerk

Saranno cinque i titoli mondiali in palio l'8 agosto. Il primo è quello che sarà assegnato dalla finale del giavellotto femminile, vinto a Pechino dalla tedesca Katharina Molitor, anche se il primato del mondo appartiene alla ceca Barbora Spotáková che lanciò a 72,28 nel 1998. Alle 20.30 prende il via la sfida per l'oro del salto con l'asta maschile, vinto due anni fa dal canadese Shawnacy Barber. Il primato da battere sono i 6,16 metri del francese Renaud Lavillenie del 2014.

La serata si conclude con i botti, si assegnano i titoli maschili di 3000 siepi, 800 e 400 metri. Nel primo caso, il vincitore di Pechino fu il keniota Ezekiel Kemboi (primatista mondiale il qatariota Saif Saaeed Shaheen con 7'53"63); sugli 800 vinse il keniota David Rudisha già recordman del mondo con 1'40"91. Il giro di pista, invece, vide il trionfo del nuovo fenomeno dell'atletica mondiale: il sudafricano Wayde Van Niekerk che un anno dopo, ai Giochi di Rio, avrebbe polverizzato il record di Michael Johnson che resisteva dal 1999, fermando il cronometro sul 43"03.

Caccia a tre storici primati

Tre finali in calendario il 9 agosto, partendo dal lancio del peso femminile. Due anni fa in Cina, la gara venne vinta dalla tedesca Christina Schwanitz, ma qui il primato da battere è del 1987, quello della sovietica Natalja Lisovskaja che fece volare il suo peso fino alla misura di 22,63 metri.

Alle 22.30 si sfidano i più forti atleti del mondo sui 400 ostacoli maschili, a Pechino vinse il keniota Nicholas Bett, il primato mondiale rimane quello dello statunitense Kevin Young che alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 percorse la distanza in 46"78. Infine i 400 metri donne: campionessa mondiale in carica è la straordinaria Allyson Felix, ma nessuna atleta è riuscita in oltre trent'anni a superare il 47"60 stabilito dalla tedesca dell'est Marita Koch nel 1985.

I 200 senza 'Re Usain'

Il 10 agosto è il giorno della finale dei 200 metri maschili, prima però si assegneranno altri due titoli mondiali. Alle 21.20 ci sono i saltatori del triplo maschile, il campione mondiale di Pechino fu lo statunitense Christian Taylor, la misura da battere è quella di 18,29 metri ottenuta dal britannico Jonathan Edwards nel 1995; successivamente saranno in pista le ragazze dei 400 metri ostacoli.

Campionessa in carica è la ceca Zuzana Hejnová, il record mondiale è tutt'oggi detenuto dalla russa Yuliya Pechonkina che nel 2003 fece registrare il tempo di 52"34. I 200 metri, come detto, chiudono la settima giornata dei Mondiali di atletica 2017, ma a pesare sarà l'assenza di Usain Bolt che non si cimenterà sulla distanza che gli permise di vincere il titolo nel 2015 e di cui dal 2009 detiene il record mondiale con 19"19.

Thompson-Schippers, atto secondo

Quattro ori saranno in palio nella giornata dell'11 agosto, ad iniziare da quello dei salto in lungo femminile che due anni fa finì al collo della statunitense Tianna Bartoletta. Il primato assoluto è ancora quello del 1988, realizzato dalla sovietica Galina Cistjakova con la misura di 7,52 metri.

Alle 21.30 si presentano in pedana i giganti del martello maschile, campione uscente è il polacco Paweł Fajdek, ma il primatista del mondo resta il sovietico Jurij Sedych che lanciò l'attrezzo alla distanza di 86,74 metri nel 1986. Poi è il turno delle ragazze dei 3000 siepi, titolo detenuto dalla keniota Hyvin Jepkemoi mentre il record mondiale appartiene alla bahreinita Ruth Jebet, realizzato lo scorso anno in 8'52"78. La giornata si chiude con uno degli appuntamenti più esaltanti della rassegna iridata, la sfida sui 200 metri femminili tra la giamaicana Elaine Thompson e l'olandese Daphne Schippers, la seconda di Londra 2017 dopo quella sui 100 metri. La portacolori dei Paesi Bassi vinse il titolo due anni fa a Pechino, la caraibica si prese la sua rivincita alle Olimpiadi di Rio dell'anno scorso.

Il primato da battere è ancora quello fatto segnare alle Olimpiadi di Seoul del 1988 da Florence Griffith-Joyner, capace di fermare il cronometro sui 21"34.

L'ultima gara di Bolt

Saranno sei i titoli iridati assegnati nella penultima giornata dei Mondiali di atletica del 12 agosto. Si parte con il salto in alto femminile, titolo nelle mani della russa Marija Kucina, primato mondiale detenuto ancora dalla bulgara Stefka Kostadinova: il 2,09 metri segnato nel 1987. Poi, di seguito, i 100 ostacoli (campionessa in carica la giamaicana Danielle Williams, record del mondo della statunitese Kendra Harrison con il tempo di 12"20 del 2016); il giavellotto maschile che nel 2015 vide il dominio del keniota Julius Yego, ben lontano comunque dal primato di 98,48 metri stabilito dal ceco Jan Zelezny nel 1996 ed i 5.000 metri maschili dove campione in carica della specialità è il britannico Mohamed Farah, primatista del mondo l'etiope Kenenisa Bekele con il tempo di 12'37"35 fatto segnare nel 2004.

In palio anche il titolo del decathlon, il cui iridato in carica è lo statunitense Ashton Eaton che due anni fa a Pechino realizzò anche il primato mondiale con 9.045 punti. Fari puntati, infine, sulle staffette 4x100 e sull'eterna sfida Giamaica-Stati Uniti: prima la finale femminile, vinta dalle giamaicane due anni fa, anche se sono le americane che detengono il primato del mondo (Bartoletta, Felix, Knight, Jeter con 40"82 nel 2012). Poi la finale maschile che si prannuncia memorabile: sarà l'ultima della carriera di Usain Bolt che cercherà di guidare la Giamaica al titolo mondiale che già detiene, oltre al primato assoluto che gli imprendibili velocisti caraibici fecero segnare nel 2012 con il tempo di 36"84.

Speranza italiana

I Mondiali di atletica 2017 chiudono con i grandi botti, come di consueto. L'ultima giornata del 13 agosto assegnerà le rimanenti 11 medaglie d'oro rimaste in palio e la mattinata sarà dedicata ai marciatori con la 50 km maschile (campione in carica lo slovacco Matej Tóth, primatista mondiale con il tempo di 3h32'33" è il francese Yohann Diniz) e femminile (primatista mondiale la portoghese Ines Henriques con il tempo di 4h08'26"). Poi le distanze sui 20 km, quella femminile (campionessa in carica la cinese Liu Hong che detiene anche il primato del mondo con il tempo di 1h24'38" realizzato nel 2015) e, infine, la 20 km maschile (titolo iridato dello spagnolo Miguel Angel Lopez, primato del mondo del giapponese Yusuke Suzuki con 1h16'36" nel 2015).

Alle 20 va in scena la speranza italiana, quella del campione europeo Gianmarco Tamberi nella finale di salto in alto maschile. Si tratta dell'unico atleta azzurro accreditato per una medaglia in questi Mondiali, almeno stando ai pronostici di partenza. Tamberi vanta un personale di 2,39 metri, 6 cm in meno del recordo mondiale (2,45) stabilito dal cubano Javier Sotomayor nel 1993. In questa gara il campione uscente è il canadese Derek Drouin. Di seguito le altre finali: il disco femminile (titolo mondiale della cubana Denia Caballero, primato della tedesca dell'est Gabriele Reinsch con 76,80 metri nel 1988); i 5.000 metri donne (campionessa in carica l'etiope Almaz Ayana, primatista mondiale la connazionale Tirunesh Dibaba con il tempo di 14'11"15 del 2008); gli 800 donne (campionessa uscente la bielorussa Maryna Arzamasava, record del mondo è quello della cecoslovacca Jarmila Kratochvílova, 1'53"28 addirittura del 1983); i 1.500 maschili (campione mondiale a Pechino fu il keniota Asbel Kiprop, primatista mondiale è il marocchino Hicham El Guerrouj con il tempo di 3'26"00 fatto registrare nel 1988). Infine le staffette 4x400, quella femminile che nel 2015 vide il titolo delle giamaicane, anche se il primato del mondo appartiene alla sovietiche Ledovskaja, Nazarova, Pinigina e Bryzhina (3'15"17 nel 1988), e quella maschile la cui ultima finale iridata fu vinta dagli Stati Uniti, primatisti mondiali con la squadra del 1993 composta da Valmon, Watts, Reynolds e Michael Johnson (2'54"29 il tempo).