Chi nutriva ancora dubbi sul recupero fisico di Rafael Nadal, dopo la lunga inattività seguita all'infortunio dello scorso anno nel corso della semifinale dei US Open contro Juan Martin Del Potro, è servito. Lo spagnolo travolge anche Stefanos Tsitsipas, grande rivelazione di questi Australian Open soprattutto dopo aver fatto fuori negli ottavi di finale Roger Federer e, pertanto, giocherà la finale del torneo contro il vincitore della sfida tra Novak Djokovic e Lucas Pouille in programma domani mattina (9.30 ora italiana).

Davvero senza storia la semifinale contro il sorprendente ellenico chiusa in tre set con lo score di 6-2; 6-4; 6-0. Nadal si conferma dunque un atleta ritrovato in grado di rilanciare la sua eterna sfida a Roger Federer. L'obiettivo è quello di sollevare l'ambita coppa a Melbourne per la seconda volta, dieci anni dopo la prima. In caso di successo, sarebbe il suo 18esimo Slam e si porterebbe dunque a -2 dal suo eterno rivale.

Migliorare il servizio a 32 anni: con Rafa si può

Uno dei pochi punti deboli di Nadal in tutti questi anni, se davvero vogliamo essere pignoli, era rappresentato dal suo servizio decisamente buono, ma non perfetto.

In Australia lo spagnolo sta sfoderando un nuovo movimento del suo servizio che gli fa imprimere più velocità alla palla. La sua percentuale di punti con la prima di servizio si è sensibilmente alzata, ma Rafa si dimostra migliorato anche nel rovescio ed il suo Tennis che, per la verità, ha avuto davvero poche sbavature ed incertezze in questi anni, oggi è ancora più micidiale. Lo dimostra il suo cammino: ad oggi non ha ceduto nemmeno un set e, pertanto, il suo avversario in finale è avvisato. Anche se si dovesse trattare di Nole Djokovic, grande favorito che in carriera ha inflitto allo spagnolo le sconfitte più cocenti.

Australia, terra di rinascite

Un anno fa di questi tempi sullo stesso campo, il mondo celebrava Roger Federer che in tanti davano sul viale del tramonto, ma capace ancora di aggiudicarsi uno Slam.

Oggi la Rod Laver Arena festeggia Rafael Nadal che non ha ancora vinto e che dovrà superare l'ostacolo più duro, quello della finale soprattutto se il suo avversario sarà, come da pronostico, Novak Djokovic. Ma comunque vada, questa versione di Nadal si candida fin d'ora a recitare un ruolo da protagonista nel 2019, soprattutto a Parigi in quello che, prima di ogni altro, è il suo torneo. Intanto c'è da centrare un primato: nessun tennista dell'era Open ha vinto tutti i quattro tornei del Grande Slam per almeno due volte e contando anche l'epoca precedente all'aprile del 1968, tradizionale spartiacque del tennis, soltanto gli australiani Roy Emerson e Rod Laver erano riusciti in questa impresa. Un'ulteriore occasione per entrare in quella Storia in cui Nadal, in ogni caso, ha già un posto ormai da anni.