La carriera di Remco Evenepoel nel ciclismo ha seguito una traiettoria davvero particolare. Cresciuto con il calcio, arrivando nelle giovanili del PSV Eindhoven e nella nazionale belga, Evenepoel ha poi lasciato il pallone per la bicicletta a 17 anni, facendo irruzione tra i ragazzi al primo anno della categoria juniores. Deluso dalle troppe panchine rimediate da calciatore, nell'aprile del 2017 il giovane Remco ha corso le sue prime gare nel Ciclismo su strada. L'esordio non è stato dei più semplici, vista la sua scarsa esperienza con la bici, ma tra cadute e incidenti, ben presto sono emerse le sue straordinarie doti naturali.
Il suo scopritore e allenatore di allora, Fred Vandervennet, ha raccontato a Sporza la prima prova a cronometro del giovane Remco: "Era l'unico ragazzo al via a non avere una bici da cronometro, finì per due volte fuori strada", ha ricordato Vandervennet.
'Evenepoel aveva una sola ambizione: vincere'
Nell'aprile del 2017, Remco Evenepoel si presentò al via dei campionati provinciali del Brabante a cronometro, categoria juniores. Il fresco olimpionico di Parigi 2024 attirò l'attenzione anche prima di partire. In mezzo a giovani corridori già con biciclette degne dei professionisti e curati in ogni particolare, il giovane Remco appariva come un ragazzino pronto ad una gita fuori porta, capitato in quel contesto chissà come.
"Remco aveva corso la sua prima gara su strada solo quattro giorni prima. In quella crono dei campionati provinciali era l'unico ragazzo a non avere una bici da cronometro" ha raccontato Fred Vandervennet.
Nonostante le apparenze un po' inadeguate, Evenepoel mise subito in mostra il suo piglio da campione, quella determinazione da uomo in missione che oggi tutti ben conoscono nel ciclismo dei grandi.
"Remco aveva una sola ambizione quel giorno: vincere" ha raccontato Vandervennet.
Così Evenepoel prese il via con la sua bici Felt da strada, comprata da poco con i risparmi, e una maglietta anonima che ricordava la sua non appartenenza a nessuna squadra, come gli isolati del ciclismo di un tempo. "E' partito ed ha cercato di mettersi in posizione aerodinamica.
Ma per due volte ha sbagliato le curve ed è finito fuori strada, semplicemente stava andando troppo forte" ha ricordato Vandervennet.
L'accordo con la prima squadra dopo la cronometro
Anche se attardato dalle due cadute e da una bici inferiore rispetto a tutti gli altri corridori, il giovane Evenepoel si classificò al 10° posto, a 40'' dal vincitore, Arne Marit, ora professionista con la Intermarchè. Quella prova rappresentò una svolta agli albori della carriera nel ciclismo su strada di Evenepoel. "Quello stesso giorno, Remco ha raggiunto un accordo con Patrick Verschueren, direttore sportivo della squadra ciclistica Forte Young. Verschueren è rimasto colpito dal fatto che Evenepoel abbia ottenuto un risultato così buono con una normale bici da corsa tra tutti quei corridori con una bici da cronometro.
Voleva correre il rischio di prenderlo in squadra e non se ne sarebbe pentito", ha raccontato Vandervennet.
Già in quella prima stagione da juniores, il giovane Remco mise in luce le sue qualità che poi esplosero un anno dopo culminando con la conquista del doppio titolo iridato a Innsbruck. In quel 2017, invece, il Ct della nazionale belga juniores, Carlo Bomans, preferì non schierare Evenepoel nella cronometro dei Mondiali di Bergen, ma solo nella corsa in linea. "Con Remco avevamo fatto degli allenamenti specifici per la cronometro, avevo capito che aveva talento per questa specialità. È stato un peccato che Bomans non lo abbia schierato", ha ricordato Vandervennet.
Evenepoel corse invece la prova in linea in quel mondiale norvegese. Anche a causa della sua ancora scarsa esperienza, Remco uscì di scena con un ritiro dopo essere caduto per tre volte.