Si è chiusa con lo sprint vincente di Caleb Ewan sul traguardo di Novi Ligure la prima parte del Giro d’Italia, le undici tappe dedicate a velocisti e finisseur. Lo sprinter della Lotto Soudal ha firmato la seconda vittoria battendo Demare e Ackermann, mentre Viviani ha ancora una volta deluso finendo al quarto posto dopo essere sembrato incerto sulla strategia da tenere nel finale di corsa.
Valerio Conti ha mantenuto la sua maglia rosa che da domani sarà messa a dura prova nelle tappe di montagna che tra Piemonte e Valle d’Aosta accenderanno finalmente la corsa dei big.
Giro, i soliti tre in fuga
La tappa numero 11 del Giro d’Italia, la Carpi – Novi Ligure, era l’ultima chiamata per i velocisti prima delle montagne che da domani faranno cambiare radicalmente lo scenario e i protagonisti della corsa. Il percorso interamente pianeggiante, con il ricordo di Gianni Brera a San Zenone Po e quello di Fausto Coppi a Novi, nell’anno del centenario della nascita. Alle prime pedalate si sono radunati al comando i tre corridori che stanno caratterizzando con le loro fughe quasi tutte le tappe pianeggianti di questo Giro, e cioè Mirco Maestri (Bardiani CSF), Damiano Cima (Nippo Fantini) e Marco Frapporti (Androni Sidermec). La fuga è stata controllata facilmente dal gruppo che a circa 25 chilometri dal traguardo è tornato compatto iniziando ad alzare l’andatura in vista della prevista volata generale.
Ewan imprendibile
Il forte vento contrario sul lungo rettilineo finale di Novi Ligure ha condizionato la preparazione dello sprint. I treni di Bora Hansgrohe e Groupama si sono mescolati per lanciare Pascal Ackermann e Arnaud Demare, con Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Elia Viviani (Deceuninck Quickstep) più in posizione di attesa. Il Campione d’Italia ha avuto l’opportunità di seguire lo spunto del suo uomo guida Sabatini, ma ha tentennato sembrando incerto sul da farsi e preferendo alla fine cercare la scia degli avversari diretti. Ackermann ha così lanciato lo sprint aprendo però un varco alle transenne dove Ewan si è infilato prontamente con la sua solita reattività. Il velocista australiano è volato via imprendibile verso il successo, con Demare che si è dovuto accontentare del secondo posto e Ackermann del terzo, evidentemente condizionato dalle botte rimediate nella caduta di ieri.
Viviani non ha trovato né spazio né energie per farsi largo ed ha collezionato una nuova delusione, un quarto posto che è l’immagine del suo Giro d’Italia.
Cala così il sipario su questa prima parte di Giro. I velocisti sono pronti ad uscire di scena, qualcuno andrà a casa ed altri proveranno ad arrivare a Verona per contendersi l’ultima tappa facile rimasta, quella di Santa Maria di Sala, e la maglia ciclamino. Ma i protagonisti da domani fino a Verona saranno Roglic, Nibali e gli altri pretendenti alla maglia rosa finale, con le montagne pronte a dare i loro verdetti.