È stata volata sul traguardo di Pesaro dell'ottava tappa del Giro d'Italia, al termine di una corsa incerta e battagliata. Gli ultimi 40 chilometri con i su e giù nell'entroterra marchigiano hanno acceso la corsa con un bell'attacco di Ciccone, Bidard e Vervaeke che è andato vicino al bersaglio. Il gruppo, ormai più che dimezzato, è rinvenuto nel finale andando a giocarsi il successo a Pesaro con Caleb Ewan che è sfrecciato con uno spunto decisamente più brillante degli avversari. Lo sprinter australiano ha concretizzato il lungo lavoro dei compagni andando a vincere su Viviani e Ackermann.

Ancora Frapporti e Cima

L'ottava tappa del Giro d'Italia, la Tortoreto Lido-Pesaro, era divisa in due tra una prima parte costiera e pianeggiante, ed una seconda nell'entroterra decisamente più articolata e tortuosa. Già alle prime pedalate hanno attaccato due corridori abituati alle fughe da lontano, Marco Frapporti (Androni-Sidermec) e Damiano Cima (Nippo-Fantini).

La coppia ha superato i sei minuti di vantaggio ma senza rappresentare mai un vero e proprio pericolo per il gruppo, che nelle fasi centrali ha accelerato sotto la spinta della Lotto Soudal di Caleb Ewan. La squadra belga ha inteso così stancare gli altri velocisti, più pesanti e meno portati alle salite rispetto al piccolo australiano, e questa scelta si è rivelata vincente.

Già ad una quarantina di chilometri dal traguardo Cima è stato raggiunto, e poco dopo anche Frapporti si è dovuto arrendere.

Anche Ciccone ci prova

Sulla breve salita di Gabicce Monte, a circa 25 km dall'arrivo, Louis Vervaeke (Sunweb) ha attaccato, seguito da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e da Francois Bidard (AG2R La Mondiale).

Ciccone ha accumulato altri punti per la sua maglia dei Gpm, ma dopo lo scollinamento il terzetto ha trovato un buon accordo e un terreno molto favorevole, con curve continue e saliscendi, per mettere in difficoltà il plotone.

Sotto uno scroscio di pioggia il gruppo ha perso una quarantina di secondi, finché Bora e Lotto Soudal hanno alzato ancora il ritmo riuscendo con un po' di fatica a raggiungere i fuggitivi a 6 km dall'arrivo, all'inizio di una discesa che ha portato alle porte di Pesaro.

Sono andati a giocarsi il successo una settantina di corridori, con la Bora che ha ben pilotato Ackermann in testa nel breve rettilineo finale, seguito da Ewan e Viviani. Le difficoltà della tappa si sono mostrate nelle gambe dei velocisti, cosicché Ewan ha trovato una brillantezza decisamente superiore con cui scavalcare il tedesco e tenere a bada il veronese. La Lotto Soudal è stata così ripagata della sua dispendiosa strategia con un bel successo, il secondo conquistato dall'australiano sulle strade del Giro dopo quello del 2017 ad Alberobello. Viviani si è dovuto accontentare ancora di un secondo posto davanti ad Ackermann, Sabatini e Belletti.

La classifica generale è rimasta invariata, con Valerio Conti ancora in rosa e i big ad oltre cinque minuti.

Domani il Giro arriverà ad un appuntamento chiave per la vittoria finale, la cronometro di San Marino in cui Roglic potrebbe allungare su Nibali, Yates e Lopez.