All’Osservatorio Astrofisico di Javalambre la Vuelta Espana ha dato il via alla sua lunga sequenza di arrivi in salita, la caratteristica chiave della corsa iberica. La tappa è andata ad un terzetto di fuggitivi a cui il gruppo ha consegnato un vantaggio troppo ampio nelle fasi centrali della corsa. Angel Madrazo ne ha approfittato per regalare il successo alla piccola Burgos BH davanti al compagno di squadra Bol.
Nel gruppo degli uomini di classifica il più forte è stato Miguel Angel Lopez: il colombiano ha staccato tutti gli altri riprendendosi di forza la maglia rossa di leader della generale.
A Javalambre vince la fuga
La quinta tappa della Vuelta Espana era l’atteso primo arrivo in salita della corsa, il momento in cui iniziare a capire i valori in campo tra i pretendenti al successo finale. Con un percorso senza particolari difficoltà prima degli 11 km finali verso l’Osservatorio Astrofisico di Javalambre la corsa è stata una lunga attesa verso la sfida diretta dell’ultima salita.
Nei primi chilometri sono partiti all’attacco Josè Herrada (Cofidis), Jetse Bol e Angel Madrazo (Burgos BH). Il gruppo ha lasciato prendere il terzetto più di dieci minuti, senza inseguire con decisione nelle fasi centrali, quando solo la UAE ha dato una piccola spinta al ritmo.
Solo nell’avvicinamento alla salita finale il plotone si è risvegliato dal torpore, ma i tre fuggitivi hanno iniziato l’ascesa con un margine rassicurante di sette minuti. Madrazo è sembrato sul punto di crollare ma non ha ceduto, mentre Herrada non è riuscito ad approfittare delle sue doti di scalatore per attaccare ed andarsene. Tutto così si è deciso nelle ultime centinaia di metri più facili, quando Madrazo si è rifatto sorprendentemente sotto ed ha lasciato sul posto gli altri due confezionando una doppietta da sogno per la piccola Burgos BH grazie anche al secondo posto di Bol.
Valverde accende la corsa
L’altra corsa, quella degli uomini di classifica, è entrata nel vivo dopo metà della salita finale, quando la EF ha cominciato ad aumentare l’andatura provocando una decisa selezione.
È stato però Alejandro Valverde (Movistar) a rompere l’equilibrio con un paio di progressioni a 3 km dall’arrivo. Il Campione del Mondo è sembrato fare corsa per sé senza preoccuparsi di Quintana, messo alle corde dai suoi attacchi. Con Valverde sono rimasti Primoz Roglic (Jumbo Visma), Miguel Angel Lopez (Astana) e il giovanissimo Tadey Pogacar (UAE), al debutto in un grande giro. Lopez ha poi piazzato il suo scatto secco che ha costretto Roglic e Valverde sulla difensiva.
Il colombiano della Astana ha concluso a 47’’ dal vincitore di tappa, con Valverde e Roglic a 59’’, il bravissimo Pogacar a 1’29’’. Quintana non è parso molto brillante ed è finito a 1’41’’ riaprendo probabilmente il dibattito sulla leadership di casa Movistar.
Ha ceduto anche Uran, a 2’11’, appena davanti all’ormai ex maglia rossa Roche.
Non è andato bene neanche Fabio Aru: lo scalatore della UAE, molto atteso, ha concluso a tre minuti, poco dietro a Davide Formolo, a due e mezzo.
Miguel Angel Lopez si è così ripreso la maglia rossa dando una prova di forza molto promettente. Il colombiano ha 14’’ su Roglic e 23’’ su Quintana, incalzato da Valverde a 28’’. Aru è a 2’47’’.