Dovrebbe essere l'anno del riscatto per Fabio Aru. Dopo un biennio complicato a causa di problemi fisici e di salute, per il corridore sardo è arrivato il momento di tornare sui livelli che lo hanno reso un ciclista blasonato e vincente. Il suo team Uae Emirates crede ancora fortemente in lui e lo schiererà sia al Tour de France che alla Vuelta di Spagna, dove quasi sicuramente sarà il leader designato.

È molto probabile che alla Grande Boucle il corridore sardo farà la parte del gregario di Tadej Pogacar, nuovo astro nascente del Ciclismo mondiale, ma sarà la Vuelta il vero banco di prova per Fabio Aru e la sua voglia di rivalsa.

Fabio Aru: l'anno del riscatto

Lo scorso anno le sue ambizioni si sono infrante in un Tour de France corso a ritmi blandi a causa di un rientro affrettato e una Vuelta di Spagna condizionata dall'incidente nella crono-squadre inaugurale. Il team di Fabio Aru, la Uae Emirates, ha annunciato le scelte in vista dei tre grandi giri, assegnando al sardo il compito di gregario al Tour e di protagonista alla Vuelta, escludendo una partecipazione al Giro.

Tadej Pogacar sarà il leader nella Grande Boucle con Aru e Davide Formolo a suo supporto, mentre per il Giro d'Italia ci saranno Gaviria ed Ulissi come punte di diamante del team. La vera occasione del riscatto per il cavaliere dei quattro mori si presenterà alla Vuelta di Spagna, dove molto probabilmente sarà il leader designato dal team e potrà provare a ripetere l'impresa del 2015 che lo vide vincitore della corsa spagnola. Per Fabio il Tour de France sarà utile a trovare la migliore condizione, cercando di lavorare al meglio per il baby fenomeno sloveno Tadej Pogacar, ma poco dopo toccherà a lui guidare il team Uae Emirates alla conquista di un piazzamento prestigioso alla Vuelta.

Un talento da ritrovare

Il palmares di Fabio Aru non può passare inosservato, Il talento sardo oltre alla vittoria della Vuelta di Spagna 2015 può vantare piazzamenti di lusso come un secondo e terzo posto nei Giri d'Italia 2014 e 2015, ed un podio sfiorato al Tour 2017, traguardi importanti che non possono essere arrivati per caso. La crescita esponenziale di questo ragazzo si è bloccata nel 2018, anno in cui ha cominciato a patire varie problematiche di salute e di forma fisica, che hanno finito per condizionare l'ultimo biennio del ciclista sardo. Aru non si è mai arreso e si è sempre detto convinto di poter tornare quel ciclista in grado di stare sempre nel gruppo dei migliori e di fare classifica nei grandi giri.

Le speranze di rivedere 'il cavaliere dei quattro mori' capace di impensierire gente del calibro di Chris Froome e Alberto Contador non sono affatto vane, il talento immenso di questo ragazzo ha solo bisogno di essere accompagnato da un po' di fortuna, fattore che troppe volte lo ha abbandonato negli ultimi due anni di carriera.