Un 'predestinato', Jannik Sinner è sempre stato definito in tal modo e il suo 2020 sembra poterlo confermare. Abbiamo ancora negli occhi i quarti di finale del Roland Garros e quel primo set contro Rafa Nadal dove si è preso in lusso di mettere in apprensione il 20 volte vincitore di Slam e sempre quest'anno ha battuto due top 10 come Stefanos Tsitsipas a Roma e Sascha Zverev nello Slam parigino.
Ora è arrivato anche il primo titolo Atp, il Garanti Koza Sofia Open in Bulgaria, serie 250. Dopo aver fatto fuori Alex De Minaur nei quarti e Adrian Mannarino in semifinale, il 19enne di San Candido ha battuto nell'ultimo atto il canadese Vasek Pospisil in tre set con lo score di 6-3 3-6 7-6. Si tratta dunque del suo primo titolo nel circuito mondiale, relativamente ai tornei di singolare e non è una vittoria come le altre perché rappresenta un record per il Tennis del Bel Paese. Sinner è infatti l'italiano più giovane a riuscirci in Era Open all'età di 19 anni, 2 mesi e 30 giorni.
Gli italiani più precoci
Il record apparteneva a Claudio Pistolesi che il 12 aprile del 1987 vinse sulla terra rossa di Bari l'Hypo Group Tennis International, conquistando all'età di 19 anni, 7 mesi e 18 giorni il suo primo e unico titolo Atp. Sinner è dunque diventato l'italiano più precoce, davanti a Pistolesi, mentre terzo in questa speciale classifica è Stefano Pescosolido che aveva 20 anni, 8 mesi e 21 giorni. Jannik precede dunque i 'mostri sacri' del tennis di casa nostra: Adriano Panatta aveva 21 anni e 30 giorni quando vinse il suo primo titolo ai Senigallia Open, così come erano più maturi Paolo Bertolucci (23 anni, 9 mesi e 22 giorni) e Corrado Barazzutti (24 anni, 4 mesi e 20 giorni).
Per quanto riguarda i contemporanei di Sinner, il più precoce prima di lui era stato Matteo Berrettini (22 anni, 3 mesi e 22 giorni). Fabio Fognini aveva invece 26 anni, 1 mese e 21 giorni. Sinner è inoltre il 26° tennista italiano a vincere un titolo Atp, il record di successi è ovviamente di Adriano Panatta a quota 10 ed è l'unico in doppia cifra. Dietro di lui troviamo Fognini (9) e Bertolucci (6).
Sinner: 'La strada è ancora lunga'
Tra le qualità di Jannik Sinner che gli sono riconosciute in primo luogo dal suo coach Riccardo Piatti c'è quella di essere un ragazzo con i piedi per terra e non li solleva più di tanto nemmeno adesso che è entrato nella storia del tennis italiano. "Sono felice - ha dichiarato dopo la finale di Sofia - ma la strada è ancora lunga".
Il tennista altoatesino si è voluto innanzitutto congratulare con Vasek Pospisil, suo avversario in finale ed ha ringraziato il suo team: "Mi hanno supportato in tutto, dentro e fuori dal campo". Per il tennis e per lo sport è un periodo certamente particolare alla luce delle condizioni in cui si gioca, ma a Sofia hanno fatto di tutto affinché il torneo si disputasse regolarmente nonostante la pandemia, anche perché altre kermesse più celebrate sono invece saltate. "Ringrazio tutte quelle persone che hanno fatto in modo che il torneo si disputasse regolarmente e tutti coloro che mi hanno spinto nel corso delle partite, spero di essere nuovamente qui l'anno prossimo".