La tappa di Sega di Ala, la diciassettesima del Giro d’Italia, ha scoperto le prime e inattese difficoltà della maglia rosa Egan Bernal, fin qui dominatore incontrastato della corsa. L’arrivo sulla durissima salita trentina è andato a Daniel Martin, protagonista di una fuga da lontano e di una grande scalata finale. Nel gruppo degli uomini di classifica è stato Simon Yates a prendere l’iniziativa, prima con la squadra e poi personalmente con una serie di attacchi che hanno messo alle corde Bernal, che alla fine ha ceduto quasi un minuto.

Ha resistito bene Caruso, ancora secondo in classifica, mentre ha passato una giornataccia Ciccone, che ha perso sette minuti dopo essere stato anche coinvolto in una caduta.

Giro, la Bike Exchange in testa al gruppo

Dopo il secondo giorno di riposo il Giro d’Italia è ripartito oggi con una delle tappe più impegnative. La diciassettesima frazione ha portato i corridori a misurarsi con l’arrivo in quota di Sega di Ala, ascesa inedita per la corsa rosa ma molto selettiva, dopo aver affrontato anche il passo San Valentino.

L’avvio è stato velocissimo, con una serie di attacchi che hanno lanciato la prima ora di corsa a 50 di media.

Dopo diversi chilometri è riuscita a sganciarsi una fuga di alto livello, con diciannove corridori tra cui Daniel Martin, Gianni Moscon, Luis Leon Sanchez, Valerio Conti, Felix Grosschartner e Dries de Bondt. Il gruppo non ha però lasciato molto spazio perché la Bike Exchange di Simon Yates ha inseguito con particolare intensità, chiarendo le mire bellicose del britannico, voglioso di giocarsi il successo di tappa e risalire in zona podio.

Caduta di Ciccone ed Evenepoel

Vista la rincorsa orchestrata dagli uomini di Yates, Daniel Martin ha iniziato ad aumentare il ritmo sulla salita del San Valentino. Con lo scalatore irlandese sono rimasti i soli Moscon, Bouchard e Pedrero, mentre il gruppo è transitato ormai ridotto ad una trentina di corridori.

La corsa ha purtroppo regalato dei brividi nella successiva discesa, quando in una caduta sono rimasti coinvolti anche Ciccone, Evenepoel e Nieve. Tutti sono riusciti a ripartire, anche se lo scalatore abruzzese è stato costretto ad un lungo inseguimento e ad un cambio di bici per tornare nel gruppo della maglia rosa. Evenepoel, finito contro il guardrail, è stato fermo per qualche minuto ma ha poi ripreso la corsa.

Primo momento difficile per Bernal

La fuga ha approcciato la salita finale di Sega di Ala, 11 km con una pendenza media superiore al 9%, con un vantaggio minimo, circa un minuto e mezzo. Per questo Daniel Martin ha attaccato subito, restando in testa da solo e giocandosi tutte le sue chance di successo impostando la salita come se fosse una cronoscalata.

L’irlandese è salito molto forte, resistendo al ritmo imposto dai gregari Bernal. Ciccone si è staccato quasi subito ed anche Vlasov non è riuscito a tenere il passo del gruppo, sempre più ridotto. Verso metà salita anche Carthy, scortato da un grande Bettiol, e Bardet, si sono dovuti arrendere, ma a dare il colpo che ha cambiato definitivamente la corsa è stato Simon Yates a 4 km dalla vetta. Lo scalatore irlandese ha proposto una serie di cambi ritmo nelle parti più ripide della salita, oltre il 15% di pendenza, e alla fine è riuscito a mettere alle corde Egan Bernal, in difficoltà per la prima volta in questo Giro d’Italia. Yates se ne è andato insieme al redivivo Almeida, mentre Bernal si è visto raggiungere da Caruso, anche oggi molto solido, e nel finale anche da un incredibile Ulissi.

Daniel Martin è riuscito a completare la sua personale impresa, cogliendo il successo a Sega di Ala, mentre Almeida nel finale più veloce ha staccato decisamente uno Yates non più brillantissimo. Il britannico ha chiuso a 30’’, recuperando così terreno pesante sugli avversari della classifica generale. Caruso ha chiuso a 1’20’’, appena davanti a Bernal, molto affaticato nel finale, con Bardet a 2’52’’, Vlasov a 3’08’’ e Carthy a 3’52’’. Ciccone ha concluso la sua giornataccia con quasi 8’ di ritardo.

La nuova classifica vede ancora Bernal in maglia rosa e i primi tre molto avvantaggiati su tutti gli altri. Caruso è ora a 2’21’’ e Yates è risalito sul podio provvisorio con un distacco di 3’23’’.