La tappa dolomitica che ieri ha portato il Giro d’Italia a Cortina ha sancito la definitiva uscita di scena di Remco Evenepoel dai piani alti della classifica generale. Il 21enne belga era arrivato al via della corsa rosa tra grandi ambizioni e altrettanto forti dubbi. Atteso e indicato da molti come un talento fenomenale in grado di dominare il Ciclismo per un decennio ed oltre, Evenepoel aveva visto interrompere la sua fresca carriera nell’agosto dello scorso anno per un grave incidente avvenuto al Giro di Lombardia. Da allora il campioncino della Deceuninck Quickstep non ha più corso per quasi nove mesi, ripresentandosi in gruppo solo alla partenza del Giro d’Italia, lo scorso 8 maggio.

Lefevere: ‘Non è il vero Evenepoel’

Il talento da predestinato ha tenuto a galla Evenepoel nella prima metà del Giro d’Italia, ma con il passare delle tappe le sue difficoltà sono emerse sempre più chiaramente. La fatica, il lungo stop per l’infortunio, la preparazione inadeguata e un po’ di inesperienza lo hanno portato sempre più lontano dal vivo della corsa. dopo una sofferta tappa sulle strade sterrate di Montalcino, Evenepoel ha perso un minuto e mezzo sullo Zoncolan e poi ha mollato definitivamente nella frazione dolomitica di Cortina, in cui è arrivato nelle retrovie, con ben 24 minuti di ritardo.

In molti si sono chiesti se la scelta del corridore e della squadra di riprendere l’attività dopo nove mesi di stop con una corsa impegnativa come il Giro d’Italia non sia stata avventata.

Patrick Lefevere, Team manager della Deceuninck Quickstep, ha però respinto queste accuse, spiegando che la squadra non aveva particolari aspettative su Evenepoel che invece sono state montate dalla stampa.

“Io non ho mai dimenticato che Remco non ha potuto iniziare il Giro in circostanze normali. Si è allenato a fondo solo per tre mesi.

Abbiamo fatto questa scelta e resto fedele ad essa. L’unica cosa che non abbiamo potuto controllare è l’euforia che si è scatenata nelle Fiandre alla vigilia del Giro. Ma è proprio per questo che noi e la stampa non abbiamo il diritto di giudicare Evenepoel per quanto successo in questa settimana”, ha dichiarato Lefevere, aggiungendo che “le persone con cui parlo di ciclismo, e che ne sanno un po’, dicono che tutto questo è normale.

Questo non è il vero Evenepoel”, ha spiegato il Team manager della Deceuninck Quickstep.

‘Non aveva mai perso’

Lefevere ha raccontato anche di come Evenepoel stia vivendo questa situazione nuova del Giro d’Italia. Il giovane belga è arrivato al ciclismo professionistico seguendo una traiettoria molto particolare. Ha iniziato a pedalare tardi, nella categoria juniores, è stato idolatrato subito come un campionissimo ed è poi saltato nel professionismo segnando subito dei risultati straordinari. Questo Giro segna la prima battuta d’arresto nella sua giovane carriera, un passaggio che un corridore dal carattere definito spesso un po’ presuntuoso dovrà dimostrare di saper assimilare nel modo giusto.

“Il suo ego è stato ferito” ha dichiarato Lefevere. “Non aveva mai perso. Ha vinto tutto tra gli juniores, anche i suoi primi due anni tra i professionisti sono stati un successo. Questa è la prima volta che perde nello sport”, ha continuato il manager belga.

Lefevere ha però ribadito che questa difficile esperienza al Giro d’Italia non deve far trarre delle conclusioni troppo affrettate sulle sue possibilità future nei grandi giri a tappe. “Sono fiducioso. I suoi numeri sono speciali, solo che in questo momento ha raggiunto i suoi limiti in queste circostanze”, ha aggiunto l’esperto manager belga.