Le straordinarie prestazioni fornite da Tadej Pogaĉar in questa prima parte di Tour de France hanno riportato alla ribalta i ciclici sospetti di doping che piovono ogni anno su chi vince la corsa più importante del mondo. La netta supremazia del campione sloveno e la grande attenzione mediatica che si concentra sempre sul Tour, si intrecciano con il passato più oscuro del Ciclismo e i tanti scandali legati al doping per portare a sospetti che non hanno nessun fondamento e prova concreta.
Nel giorno di riposo del Tour, Pogaĉar ha risposto alle domande dei giornalisti di tutto il mondo in una breve conferenza stampa, e naturalmente non è mancata qualche domanda sul tema del doping e dei dubbi che parte dei media hanno sollevato dopo le sue prove eccezionali.
Pogaĉar: ‘Due controlli prima della tappa e uno dopo’
Tadej Pogaĉar ha chiuso la prima parte del Tour de France con già un’ipoteca molto seria sulla vittoria finale. Il campione della UAE Emirates ha più di due minuti di vantaggio sulla sorpresa Ben O’Connor, rientrato in classifica grazie ad una fuga vittoriosa nella tappa di Tignes, ed oltre cinque minuti sul gruppetto che comprende i superstiti di quelli che erano gli altri favoriti della vigilia come Rigoberto Uran, Enric Mas e Richard Carapaz.
Il vincitore della Liegi ha annichilito gli avversari con prestazioni talmente eclatanti da considerare ormai acquisita la sua maglia gialla finale e aperta solo la lotta per le altre piazze sul podio, quando alla conclusione del Tour de France mancano ancora quasi due settimane.
Questo strapotere ha rinvigorito i dubbi di quella parte di stampa che ogni anno getta delle ombre sulla pulizia di chi vince il Tour. Su Pogaĉar sono piovuti diversi sospetti nei giorni scorsi, ma senza che nessuno abbia portato lo straccio di un indizio concreto. Nel primo giorno di riposo, il campione in carica ha dato una laconica risposta a questi dubbi, limitandosi a portare i fatti, i controlli rigidi a cui è sottoposto come ogni altro ciclista professionista.
“I controlli antidoping che abbiamo dimostrano che chi ha dei dubbi si sbaglia. Ieri, per esempio, ho fatto tre controlli in un giorno: due prima della tappa e uno dopo. Penso che questo abbia il peso per dimostrare che si sbagliano” ha risposto il dominatore del Tour de France.
‘Abbastanza contento della mia forma’
Nel resto della conferenza stampa, Pogaĉar non ha fatto dichiarazioni altisonanti, fedele al suo personaggio molto leggero e naturale. “Sono abbastanza contento di come è la mia forma. Mi aspettavo qualcosa del genere, visti quelli che erano i miei numeri” ha dichiarato il capitano della UAE, che ha motivato il grande vantaggio già acquisito anche con gli incidenti che hanno colpito molti avversari.
“E’ stato un Tour difficile fin dall’inizio, con molte cadute, e questo ha colpito molti corridori. Questo è costato loro molte energie, probabilmente. Io sono rimasto quasi illeso, ho avuto solo un piccolo incidente che non mi ha condizionato” ha spiegato Pogaĉar, che ha raccontato di essere stato spinto anche dalla voglia di voler confermare quel successo ottenuto al Tour dello scorso anno all’ultima tappa. “Una delle più grandi motivazioni è stata quella di dimostrare che non posso vincere solo un Tour una tantum basandomi su una cronometro. Volevo essere forte anche quest’anno. Sono motivato a mettermi alla prova e mostrare al mondo cosa posso fare” ha concluso Pogaĉar.