Ci siamo. Il Ciclismo professionistico è ormai pronto a vivere le emozioni e lo spettacolo del più prestigioso appuntamento della stagione, il Tour de France. La Grande Boucle parte sabato 26 giugno da Brest con una tappa che prevede l'arrivo su una breve salita e che preannuncia subito scintille. Sarà il primo atto di una recita che promette uno show entusiasmante, nel contesto di una corsa in cui tutto è più grande rispetto al resto del mondo del ciclismo, rappresentando una difficoltà in più a cui non tutti i corridori riescono ad adattarsi al meglio.

Nel giorno di vigilia del via della corsa è ormai ufficiale il quadro dei partecipanti, che vede al via 184 corridori in rappresentanza di 23 squadre e di 27 nazionalità diverse.

Pogacar con il numero uno e una squadra molto giovane

Nell’elenco dei partecipanti di questo Tour de France 2021 è facile trovare subito quelli che saranno i punti di riferimento per la lotta alla maglia gialla finale. Il favorito d’obbligo è il campione in carica Tadej Pogaĉar. Il fuoriclasse sloveno ha vinto un po’ ovunque quest’anno e tutto fa immaginare che anche al Tour si presenti in piena forma e come l’uomo da battere. Per gestire questa nuova situazione che lo vede come principale favorito e faro della corsa, la UAE Emirates gli ha messo al fianco una squadra più forte rispetto allo scorso anno, anche se con l’incognita della giovane età.

Ben quattro dei componenti del team, lo stesso Pogaĉar oltre a McNulty, Bjerg e Hirschi, hanno infatti tra i 22 e i 23 anni. A dare un supporto di maggior esperienza è il nuovo acquisto Rafal Majka, probabilmente il gregario più forte per le tappe di montagna, insieme a Formolo, Rui Costa e Laengen.

Gli altri vertici del triangolo dei grandi favoriti di questo Tour de France sono Primoz Roglic e il gruppo Ineos.

Roglic va a caccia della rivincita dopo la cocente delusione del Tour dello scorso anno, quando Pogaĉar lo sorpassò clamorosamente nella crono finale mentre tutto sembrava ormai fatto per il leader della Jumbo Visma. La sfida tutta slovena del Tour 2020 si preannuncia come il confronto chiave della corsa anche stavolta, ma con l’aggiunta di una Ineos determinata a tornare protagonista dopo un’edizione avara di soddisfazioni come quella dello scorso anno.

La squadra britannica non sembra avere un’individualità in grado di competere con Roglic e soprattutto Pogaĉar, ma ha un gruppo a più punte di straordinaria qualità che promette di muoversi in maniera aggressiva. I due uomini principali della Ineos sono Geraint Thomas e Richard Carapaz, ma non sono da dimenticare le presente di Tao Geoghegan Hart e Richie Porte.

Tante stelle, poca Italia

Per la lotta alla maglia gialla finale non sembrano esserci alternative davvero credibili ai due campioni sloveni e al gruppo Ineos.

Tra i corridori che possono lottare per dei buoni piazzamenti spiccano Enric Mas e Miguel Angel Lopez per la Movistar, Rigoberto Uran per la EF e David Gaudu per la Groupama.

Questo Tour de France fa sperare in uno spettacolo pirotecnico per le vittorie di tappa. Arnaud Demare, Caleb Ewan e Tim Merlier si preannunciano i più forti tra i velocisti puri, ma dovranno fare i conti con i tanti campioni da classiche che si inseriranno nella loro sfida ed avranno tanti altri traguardi su cui lottare. In questo gruppo di campioni spiccano Peter Sagan, che appare il favorito per la maglia verde, Wout van Aert, Mathieu Van der Poel, Julian Alaphilippe e Michael Matthews.

In tanta abbondanza di stelle sarà un Tour de France con poca Italia.

Gli azzurri al via sono appena nove, mai così pochi da quarant’anni in qua. Le speranze maggiori sono riposte in Sonny Colbrelli, fresco di titolo tricolore e apparso in grande forma nelle ultime settimane. Il bresciano può andare a caccia di una vittoria di tappa e inserirsi nella lotta per la maglia verde. Vincenzo Nibali chiede al suo Tour un segnale, anche in vista delle convocazioni per le Olimpiadi di Tokyo. Gli altri italiani avranno più compiti di gregariato, ma Ballerini e Cattaneo nella Deceuninck potrebbero trovare qualche giornata di gloria personale.