Costruisce Wout van Aert, ma finalizza la Bora-hansgrohe con Marco Haller nella ritrovata Classica di Amburgo. La corsa tedesca, riproposta dopo due edizioni cancellate, si è conclusa con una grande sorpresa. Dopo aver propiziato la fuga decisiva con una stoccata sulla rampa del Waseberg, van Aert è rimasto sorpreso e anticipato dallo sprint di Marco Haller. L’austriaco è andato a conquistare la più importante vittoria della carriera, concretizzando la strategia molto aggressiva della Bora, che ha mosso con efficacia tutti i suoi uomini negli ultimi 60 chilometri di corsa.

Bentornata Classica di Amburgo

Dopo due edizioni saltate a causa dell’emergenza sanitaria, è tornata in calendario una delle corse in linea più favorevoli ai velocisti, la Classica di Amburgo. La gara tedesca è tornata quest’anno con il nuovo nome di Bemer Cyclassics, in virtù di un cambio di sponsor, ma con le stesse caratteristiche tecniche che l’hanno sempre contraddistinta. Il tracciato è stato disegnato intorno ad Amburgo, con diversi circuiti contraddistinti dai passaggi sul Waseberg, uno strappo breve ma con pendenze fin sul 15%.

In avvio sono partiti all’attacco Yevgeniy Gidich (Astana), Jacopo Mosca (Trek Segafredo) e Anthony Jullien (AG2R Citroën).

La Quick-Step ha guidato a lungo il gruppo, contando di portare allo sprint il neo Campione d’Europa Fabio Jakobsen. A circa 60 chilometri dall’arrivo è uscito dal gruppo Ide Schelling (Bora-hansgrohe), che è rientrato sui fuggitivi, da cui ha perso contatto Gidich.

La corsa è cambiata a circa 30 chilometri dall’arrivo quando una caduta, in cui sono rimasti coinvolti anche Ewan e Laporte, ha spezzato il gruppo. Il successivo passaggio sul Waseberg ha ulteriormente selezionato il plotone, da cui sono poi evasi Mikkel Bjerg (UAE) e Marco Haller (Bora-hansgrohe), che sono andati a riprendere e staccare Schelling.

Van Aert lancia la fuga sul Waseberg

La Jumbo ha però rilanciato l’inseguimento per preparare l’affondo di Wout van Aert sull’ultimo passaggio dal Waseberg.

Il fuoriclasse belga, al rientro dopo un mese di pausa, ha piazzato la sua irresistibile fiammata sullo strappo portando via di forza un gruppetto con anche Jhonatan Narváez (Ineos), Patrick Konrad e Marco Haller (Bora-hansgrohe) e Quinten Hermans (Intermarché), mentre Viviani e Bettiol non sono riusciti ad agganciarsi per poche decine di metri e sono stati raggiunti dal gruppo inseguitore.

Nonostante l’apparente superiorità, van Aert ha trovato una valida collaborazione nei compagni d’avventura, che hanno sostenuto la fuga e permesso di respingere il tentativo di rincorsa del gruppo. La Bora, presente con due uomini tra i cinque fuggitivi, ha deciso di giocarsi tutto in volata, senza tentare nessun attacco per accerchiare van Aert, logico favorito nello sprint finale.

Il belga si è però fatto sorprendere nettamente da Marco Haller, che poco prima dei duecento metri conclusivi ha lanciato lo sprint. Anche Hermans si è inserito davanti a van Aert, la cui rimonta è bastata solo per conquistare il secondo posto dietro al sorprendente vincitore Marco Haller. Hermans ha completato il podio, davanti a Narváez e Konrad, mentre Philipsen ha vinto lo sprint del gruppo per la sesta piazza.