Il Lombardia che ieri, sabato 12 ottobre, ha chiuso il cerchio dei grandi eventi del Ciclismo per la stagione 2024, ha sancito una volta di più la netta supremazia di Tadej Pogacar. Il fenomeno della UAE ha messo il sigillo ad una stagione unica e forse irripetibile, in cui ha conquistato Giro, Tour, Mondiali e due classiche monumento. Nell'ultima recita di questa esibizione ad effetto che non ha trovato pause da marzo ad ottobre, Pogacar ha staccato tutti sulla salita della Colma di Sormano, a quasi cinquanta chilometri dall'arrivo.

Il Campione del Mondo ha scavato un abisso tra sé e il resto della corsa, senza mai dare l'impressione di essere impegnato al 100% e finendo da trionfatore sul traguardo di Como. L'ennesimo show di Pogacar ha suscitato grande entusiasmo tra gli appassionati di ciclismo, ma ha anche sollevato qualche voce un po' più critica. Il giornalista olandese Thijs Zonneveld, ad esempio, ha definito noioso questo ciclismo dominato da un solo corridore, mentre l'ex campione Mario Cipollini ha messo in dubbio il valore dei corridori che Pogacar sta affrontando.

Cipollini: 'E' un ciclismo a senso unico'

Dalle pagine di Tuttobici, Mario Cipollini si è mostrato tutt'altro che entusiasta per il predominio incontrastato di Tadej Pogacar.

Secondo l'ex campione, questo copione che si ripete gara dopo gara non è un bene per il ciclismo. "E' un ciclismo a senso unico, la competizione non esiste più. Pogacar è straordinario, con il suo strapotere crea questi fuochi d'artificio, ma cosa rimane al ciclismo?", si è chiesto Cipollini, che si è mostrato perplesso anche sul paragone tra Pogacar e il più vincente campione della storia del ciclismo, Eddy Merckx.

Con la vittoria al Lombardia, Pogacar ha messo a segno un risultato che neanche il leggendario campione belga era riuscito ad ottenere. Il fenomeno sloveno ha firmato una sorta di grande slam che comprende due grandi giri, due classiche monumento e il Mondiale, tutto in una sola stagione.

L'accostamento tra Pogacar e Merckx è ormai del tutto spontaneo e ovvio, e in molti si stanno chiedendo se lo sloveno debba essere ritenuto il numero uno di tutti i tempi. Secondo Cipollini, però, lo strapotere di Pogacar è dovuto anche ad un gruppo di avversari di livello non eccelso. "Tutti paragonano Pogacar a Merckx, ma siamo sicuri che gli avversari siano dello stesso livello? Io ho dei forti dubbi. Vingegaard fino a dieci giorni dal Tour non sapeva neanche se avrebbe corso. Il Giro, lasciamo perdere", ha commentato Cipollini.

Zonneveld: 'Mi sono stancato di Pogacar'

Dalle pagine del giornale olandese AD, anche il giornalista Thijs Zonneveld si è sfilato dal coro di entusiasmo per il dominio di Tadej Pogacar. Anche secondo Zonneveld, questa superiorità così sfacciata e prevedibile non è una buona cosa per il ciclismo.

"Per quanto belli siano i suoi assolo, per quanto speciale sia stata la sua stagione, la superiorità è stata troppo grande. Ne ha fatti così tanti quest'anno che a volte ti sembra di assistere a una replica della settimana prima", ha commentato Zonneveld, che si è detto annoiato da questo ciclismo.

"Tutto è andato bene per lui. Non si è ammalato, non è caduto, non è stato sfortunato nei momenti decisivi. Il suo livello di base era così assurdo e costantemente alto che non ci siamo nemmeno resi conto se fosse al top della forma o no. Non si è mai stancato. Io sì, mi sono stancato di lui. E non credo di essere l'unico", ha commentato Zonneveld.