Nei mesi scorsi, il campione di triathlon Kristian Blummenfelt aveva provocato un certo rumore annunciando il proposito di lasciare il suo sport per passare al ciclismo su strada. Il 30enne norvegese, medaglia d’oro a Tokyo 2020, sembrava sicuro di entrare nel Ciclismo World Tour con grandi ambizioni, e aveva già fatto dichiarazioni altisonanti e un po’ sfrontate su una possibile vittoria al Tour de France. A distanza di qualche mese, Blummenfelt però ha spiegato di aver archiviato quel progetto per motivi economici e di voler restare nel triathlon fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
'Lo svantaggio di essere il migliore al mondo'
L’ambizioso e un po’ folle sogno di Kristian Blummenfelt di passare al ciclismo a trent’anni e vincere il Tour de France è finito ancora prima di arrivare al chilometro zero. Il campione di triathlon sembrava ad un passo dalla firma con la Jayco AlUla, squadra che utilizza lo stesso marchio di biciclette che sponsorizza il norvegese, la Giant.
Blummenfelt e il suo preparatore Olav Aleksandr Bu avevano già tracciato la traiettoria da seguire: esordio nel ciclismo professionistico nel 2025, partecipazione al Tour de France nel 2026, obiettivo vittoria di tappa nel 2027 infine la maglia gialla nel 2028. Il piano aveva lasciato qualche perplessità nel mondo del ciclismo, vista l’età, la struttura fisica e l’inesperienza di Blummenfelt in un contesto come quelle delle corse su strada.
Dopo la delusione delle Olimpiadi di Parigi 2024, in cui ha concluso con un modesto 12° posto, il campione norvegese ha annunciato ora di voler rimanere nel triathlon e di aver accantonato l’obiettivo del passaggio al ciclismo e della vittoria al Tour de France. Blummenfelt ha però spiegato che alla base della decisione non c’ il timore di fare una brutta figura, ma banalmente per i soldi.
Negli ultimi anni il triathlon è cresciuto molto sotto l’aspetto economico e Blummenfelt ne ha beneficiato essendo il campione olimpico in carica. “C’è troppa differenza di soldi, questo è lo svantaggio di essere il miglior triatleta del mondo”, ha dichiarato il campione norvegese al sito specializzato Tr247.
'Per Los Angeles dovremmo fare più gare corte'
Il suo preparatore Olav Aleksandr Bu ha confermato che il progetto continuerà ad essere incentrato sul triathlon, ma con delle modifiche sostanziali rispetto agli ultimi anni. Dopo aver vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo, Blummenfelt si è dedicato essenzialmente alle gare di lunga distanza. A Parigi non è riuscito ad essere realmente competitivo nel breve format olimpico e su questa esperienza negativa sarà progettato il nuovo quadriennio verso Los Angeles 2028.
"Avremmo dovuto fare due anni pieni prima di Parigi, invece si è rivelata una stagione con quasi nessuna gara. Quelli che sono andati sul podio a Parigi si erano preparati fin dai Giochi di Tokyo" ha dichiarato Bu.
"Se l'ipotesi di Los Angeles si concretizza dovremmo arrivarci facendo molte gare corte. Tuttavia, con l'evoluzione che abbiamo visto a livello tattico, con il coinvolgimento di gregari dedicati è diventato uno sport meno interessante a livello individuale e più di squadra", ha commentato il preparatore di Blummenfelt.