Le fughe di Pogacar sono state accolte dall'entusiasmo dei tifosi, ma la sua supremazia, così netta da azzerare la lotta per la vittoria, ha suscitato anche qualche malumore. Dopo l'ennesima eclatante vittoria al Lombardia, al campione sloveno è stato chiesto se questo suo predominio non possa annoiare e uccidere l'interesse per il Ciclismo.

La stagione di Pogacar

Dalla Strade Bianche di inizio marzo al Lombardia di sabato scorso, passando per classiche, grandi giri e Mondiali, la stagione 2024 del ciclismo ha avuto un unico dominatore, Tadej Pogacar.

Il fenomeno sloveno ha sbaragliato il campo degli avversari imponendo una supremazia mai vista, inscenando delle lunghe fughe solitarie che hanno finito per trasformare le corse in delle esibizioni personali. Al Lombardia di sabato 12 ottobre, Pogacar se ne è andato sulla Colma di Sormano, a quasi cinquanta chilometri dall'arrivo e con apparente facilità.

L'ultima parte di corsa è stata un vero show del Campione del Mondo, che ha pedalato serenamente accumulando un vantaggio abissale su avversari che sembravano allo stremo delle forze.

'I paragoni con i grandi del passato non mi piacciono'

"In realtà, io sul percorso del Lombardia ho visto moltissimi tifosi entusiasti", ha replicato Tadej Pogacar a chi afferma che il suo predominio annoia.

"Se poi su internet c’è sempre qualcuno che vuole mettere in giro della negatività... questo non mi interessa", ha aggiunto il numero uno del ciclismo mondiale.

La stessa personalità e lucidità nel parlare di ogni situazione, sulla falsariga del suo modo di correre, è emersa anche nel suo intervento al Festival dello sport di Trento, in cui Davide Cassani lo ha accostato ad una lunga sequenza di grandi del passato, da Merckx a Pantani passando per Coppi e Anquetil.

Pogacar ha minimizzato il valore di questi continui paragoni con i campioni di un tempo e le discussioni su chi sia il più grande di sempre.

"Ogni paragone coi grandi non mi piace particolarmente, non ero neanche nato quando questi campioni vincevano. Il ciclismo era molto diverso e non sono molto preparato su quanto hanno fatto loro.

Io seguo il mio percorso, creo la mia storia, vivo il momento senza guardare al passato", ha risposto Pogacar, che poi ha parlato delle motivazioni che lo hanno portato a fare questo ulteriore salto di qualità.

'Sono ripartito dalla disastrosa crono dei Mondiali'

Il campione sloveno ha spiegato che questa trionfale stagione è nata dalle sporadiche giornate storte vissute nel 2023. Soprattutto la sconfitta al Tour de France per mano di Jonas Vingegaard, la seconda consecutiva, ha lasciato il segno nella sua mente ed è stata lo sprone per salire ancora di livello.

"L'anno scorso al Tour non ero arrivato nel migliore dei modi. Poi al Mondiale ho preso il bronzo nella gara in linea, un buon risultato, ma ho fatto una crono disastrosa. Ci ero arrivato distrutto e da lì sono ripartito", ha dichiarato Tadej Pogacar.